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Bologna, influenza per De Maio

Mancano tre giorni alla partita che vedrà il Bologna – sconfitto negli ultimi due match rispettivamente contro Spal e Atalanta, il secondo in casa accompagnato dei fischi dei tifosi rossoblù – affrontare la Lazio di Simone Inzaghi all’Olimpico. Una trasferta, quella di Roma, che richiede il massimo dell’attenzione per provare a risollevarsi dopo un periodo non certo brillante. Come informa lo stesso sito ufficiale del club emiliano, anche quest’oggi è proseguita la preparazione dei calciatori a Casteldebole sotto gli occhi di Roberto Donadoni e del suo staff tecnico. Il gruppo si è sottoposto a una seduta tecnico tattica e ha concluso la giornata con una partitella. Chi non si è visto insieme ai compagni è Sebastien De Maio, che non si è allenato a causa di una sindrome influenzale. Ancora ko sia Andrea Poli che Riccardo Orsolini, entrambi si sono sottoposti soltanto a terapie. Sempre differenziato anche per Angelo Da Costa che ha svolto le consuete terapie per recuperare dal suo infortunio che lo tiene lontano dal campo da quasi tre mesi. Nella giornata di domani, a due giorni dalla gara dell’Olimpico, la preparazione della squadra rossoblù continuerà con un allenamento a porte chiuse. L’obiettivo è quello di tornare alla vittoria, i ragazzi di Donadoni non possono più aspettare.

Con un’altra nota ufficiale, poi, il Bologna ha anche comunicato che “sono stati designati gli arbitri per le gare della 29° giornata di Serie A Tim. Lazio-Bologna, in programma domenica 18 marzo, sarà affidata alla direzione di Damato di Barletta assistito da Peretti e De Meo, con quarto uomo Piccinini. Addetti VAR: Maresca e Vivenzi”. È stata poi anche una giornata di parole, al Corriere dello Sport l’ex attaccante della Ternana – ora in rossoblù – Felipe Avenatti ha raccontato la sua esperienza fortunatamente superata che lo ha visto lontano dai campi negli ultimi mesi. Superati i suoi problemi cardiaci, il giocatore ricorda così quei giorni: “I medici telefonarono a mia moglie e le dissero: se l’esame al cuore è positivo, Felipe ha poco più di due mesi di vita. Se è negativo avrà una vita normale. Tutto questo io l’ho saputo solo dopo. Quando mi hanno dato l’idoneità l’8 dicembre 2017 sono nato una seconda volta. Una volta arrivato a Bologna a luglio dell’anno scorso mi sembrava di vivere un sogno. Faccio la visita medica ma c’è qualcosa che non va: tachicardia e problemi al cuore. Mi fermano per oltre un mese, altri esami ma niente e in me si scatena una grande paura che non mi permette di dormire la notte. La mattina che è successa la tragedia di Astori, io e mia moglie eravamo a letto ed abbiamo sentito la notizia; ci siamo guardati negli occhi e siamo rimasti in silenzio per un tempo eterno”.

Fonte: SkySport

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