CALCIO ESTERO

Aggressione pullman Boca, la ricostruzione: VIDEO

La riunione e poi la sospensione

I disordini fuori dall’impianto (continuati per diverse ore) e il clima di forte tensione che si respirava dentro lo stadio Monumental, ha portato poi i presidenti delle due squadre a riunirsi per decidere assieme alla Conmebol, la confederazione sudamericana, se rinviare l’incontro o posticipare l’inizio con oltre 50mila spettatori già presenti allo stadio.

Visto che inizialmente la federazione sudamericana voleva far giocare a tutti i costi la partita, la dirigenza del Boca ha spinto per rinviare la gara viste le condizioni di diversi suoi giocatori vittime dell’aggressione mentre si trovavano sul pullman. L’uso di lacrimogeni da parte delle forze dell’ordine per disperdere i tifosi del River ha provocato intossicazione e attacchi di vomito a 6 calciatori delle ‘xeneizes’: Carlos Tevez, Fernando Gago, Julio Buffarini, Agustin Almendra, Nahitan Nandez e Dario Benedetto, oltre a Pablo Perez, il giocatore che ha riportato la peggio. Alla fine però il buon senso ha avuto la meglio e la partita è stata rinviata di 24 ore, alle 21 italiane (17 locali) di domenica 25.

Perez, cornea lesionata

Pablo Perez è quello che se l’è vista peggio: il centrocampista del Boca ha riportato tagli a un braccio a causa delle schegge dei vetri rotti, oltre a una ferita all’occhio, medicata con un vistoso cerotto. Il giocatore è stato portato in ospedale per controlli e poi ritrasportato al Monumental, anche se la Conmebol in un comunicato ha giudicato le sue condizioni non così gravi da dover sospendere la partita. Durissime le parole di Tevez nelle due deliranti ore che hanno preceduto il fischio d’inizio: “E’ molto difficile dopo tutto questo, parlare con le nostre famiglie. Non siamo in condizioni di giocare. Ci stanno obbligando. Pablo Perez ha una toppa all’occhio come un altro compagno. Ci stanno obbligando a giocare la partita. Intendo dire che i medici hanno molta pressione, però credo che debbano fare al meglio il loro lavoro”. Evidentemente le parole dell’Apache poi hanno sortito il loro effetto.

Fonte: Sky

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