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Gli interventi di Stefano Tamburini, Umberto Chiariello, Oreste Vigorito, Marco Bellinazzo e Alessandro Barbano a Radio Punto Nuovo

In diretta a ‘Punto Nuovo Sport Show’, trasmissione con Umberto Chiariello in onda su Radio Punto Nuovo, è intervenuto Stefano Tamburini, gruppo GEDI : “Più che di stile Juve, parlerei di stile di Bonucci, l’avrei lasciato sullo sgabello di Oporto. Non è la prima volta che fa qualcosa del genere, è irritante nell’esultanza che fa, deve sempre provocare. Questa cosa ci mette davanti ad una incultura generale, vorrei che qualcuno in TV potesse mostrargli tale vergogna, ma non succederà mai. Gli toglierei la fascia da capitano, è diseducazione al massimo livello, ha messo sotto cattiva luce l’Italia. Bonucci non chiederà mai scusa a Karapetyan, ma sarebbe cosa buona e giusta”.

In diretta a ‘Punto Nuovo Sport Show’, trasmissione con Umberto Chiariello in onda su Radio Punto Nuovo, è intervenuto Umberto Chiariello, giornalista, con il suo Editonuovo: “Tutti oggi parlano della prestazione della Nazionale italiana, si è sentita l’assenza di Insigne. Bonucci continua con i suoi comportamenti a dir poco discutibili. Oggi però si parla di un’altra nazionale, seconda solo a quella di calcio, ci sarà in scena la nazionale di basket italiana, guidata da un ex campione d’europa Romeo Sacchetti. Solo due volte abbiamo vinto: nell’83 e nell’89. Il secondo gruppo fece “il miracolo”. Questa partita di oggi contro la Spagna è difficilissima, anche la Spagna ha un campione alla guida: Sergio Scariolo. Ricordo purtroppo l’incontro dell’Italia con la Lituania, ma speriamo che questa nazionale possa regalarci qualcosa di nuovo”.

In diretta a ‘Punto Nuovo Sport Show’, trasmissione con Umberto Chiariello in onda su Radio Punto Nuovo, è intervenuto Oreste Vigorito, presidente Benevento: “Credo che le cose bisogna farle e non dirle, se le fai parlano da sole, se le dici parlano gli altri. Ci siamo mossi per avere un anno competitivo come da 13 anni a questa parte, riteniamo di aver fatto cose buone. La palla è rotonda, quello che possiamo promettere è un anno di grande impegno e di grande qualità. A livello dirigenziale, supporto tecnico. Inizio con una vittoria ed un pareggio, seguo sempre la squadra, non mi aspettavo e non volevo pensare ad una partenza disastrosa, ma un approccio di grande umiltà, ci fa essere sereni perché riteniamo che la maggiore virtù di chi partecipa a questo campionato è l’equilibrio. I valori avranno modo e tempo di esprimersi veramente. Noi lavoriamo per concretizzare una società che abbia come obiettivo la permanenza in campionati professionisti di livello, quindi Serie B e Serie A. Io ho preso la presidenza a Marzo 2006, a Giugno 2009 ho fatto la finale della B. La perdemmo, pareggiamo a Crotone 1-1 e perdemmo 1-0 in casa, il Gallipoli successivamente radiato dal mondo del calcio, fece una combina che ci impedì di salire in B. Siamo arrivati in A troppo presto e ne abbiamo pagato le conseguenze, vorremmo tornare con un’organizzazione diversa. Vorremmo simulare club come Atalanta, Padova, squadre che hanno sempre valorizzato la location provinciale. Oggi il calcio è un po’ diverso, appartiene a grandi multinazionali, un grande business. La sana passione provinciale che spinge lo spettatore allo stadio, con oltre 8.000 abbonati quest’anno, penso siano le radici di ognuno di noi. Si hanno e non bisogna perderle. Noi ci mettiamo il nostro, le autorità dovrebbero guardare anche un po’ verso questi club provinciali, chiediamo una più equilibrata redistribuzione. De Laurentiis? Lo stimo molto, non credo che alla nostra età andiamo avanti a simpatie, penso sia un grande dirigente e manager. Ci si muove sempre con gran fretta, lui fa sempre quello che è in grado di fare, da imprenditore è un esempio da seguire, se gli imprenditori si fanno prendere la mano dal cuore, si arriva a piangere sul latte versato. Non penso possa avere l’Oscar della simpatia, ma ha grandi capacità. Su Lotito, rispetto a De Laurentiis, vive molto di più il mondo del calcio di cui ne ha fatto una ragione di vita, riesce sempre ad essere dappertutto per quanto riguarda il calcio, ha il record di presenze nelle riunioni. Quando le persone dedicano tutto se stessi per un obiettivo, vanno rispettate e seguite, sono un novellino rispetto a queste persone. Loro lo vivono molto di più e ad un livello a cui ambisco. Noi non saremo mai il Napoli, non li vedo come competitor. Li vedo come esempi da seguire su alcune cose e da evitare su altre. Salernitana-Benevento? La cosa più bella è che la Campania abbia delle rappresentati calcistiche ad alti livelli. Quando ci si incontra sul campo è giusto deporre la stima, amicizia e simpatia, per vincere sul campo. Andiamo a  Salerno per vincere, la squadra è stata costruita per vincere ovunque, la Salernitana sta dando la dimostrazione di essere su una strada diversa degli ultimi anni. Ho fiducia nella mia squadra, ammiro il pubblico di Salerno, così come il nostro pubblico, non abbiamo mai avuto problematiche con la Salernitana, anche se su uno scalino più basso, portiamo come il Napoli, il calcio campano con orgoglio. Proveremo a salire in A e restarci”.

In diretta a ‘Punto Nuovo Sport Show’, trasmissione con Umberto Chiariello in onda su Radio Punto Nuovo, è intervenuto Marco Bellinazzo, giornalista del Sole24Ore: “Concentrandoci sulle big della Serie A, la Juventus è quella che ha realizzato prevalentemente colpi in entrata, anche se non vanno sottovalutate le cessioni di Cancelo e Kean che hanno portato comunque 51 milioni di plusvalenze. La Juve si trova in una situazione molto particolare, hanno aggiunto a Cristiano Ronaldo, Higuain, Rabiot, Ramsey, costano tanto all’anno, tra ingaggi e lavoro 500 milioni di euro, non credo che il club di Agnelli possa sopportarlo. Sicuramente non avrebbe voluto trovarsi in questa situazione la Juventus, ma il mercato non ha permesso di vendere certi giocatori in maniera soddisfacente, c’è un gruppo di esuberi che costa tantissimo e devono trovare una sistemazione. Il Napoli ha fatto una campagna acquisti in linea con la sua storia, ovvero sul filo dell’equilibrio tra entrate e uscite, grazie all’eccellente lavoro di Giuntoli. Se saranno riscattati i giocatori in prestito, la campagna acquisti avrà circa un saldo di 100 milioni. L’Inter ha speso di più, ha fatto tanti sacrifici economici e vedremo se saranno ripagati. Questo è il quadro sul bilancio del calciomercato, può succedere che il Napoli avrà il bilancio leggermente in rosso, ma niente di preoccupante. La Juve ha una situazione un po’ più preoccupante e dovrà rientrare l’anno prossimo, per non avere alcun tipo di problemi con la UEFA. C’è bisogno di vincere la Champions o generare molte plusvalenze, ma non sono convinto bastino per andare in attivo. Le plusvalenze della Juve? Hanno fatto in modo che il bilancio quadrasse, cè un problema di sistema. Il nostro ruolo non sta nel creare baruffe tra tifosi, ma c’è un evidente problema di sistema, nessuno fissa il prezzo di un giocatore. Si può risolvere a monte, stabilendo dei criteri per cui ai fine del Fair Play finanziario o della regolarità contabile ai fini dell’iscrizione al campionato, bisognerebbe mettere dei paletti sulle plusvalenze. Quasi 800 milioni di plusvalenze quest’anno, era così nel 2002 e ha portato fallimenti a catena, anche il Napoli ci finì dentro. Bisogna fare una norma UEFA, l’Italia ha le stesse plusvalenze della Premier che fattura il doppio. Ci sono tante anomalie e penso che convenga a pochi affrontarle”.

In diretta a ‘Punto Nuovo Sport Show’, trasmissione con Umberto Chiariello in onda su Radio Punto Nuovo, è intervenuto Alessandro Barbano, vicedirettore del Corriere dello Sport: “Lukaku ha detto una cosa vera: stiamo andando indietro. La civiltà è cresciuta, ma la corrente della violenza è andata avanti. Il presidente Ferrero è stato aggredito, ma le dichiarazioni della curva dei giorni scorsi lasciano pensare: non siamo razzisti, ma siamo in guerra. Sembra che lo stadio sia in possesso di una serie di tifosi che hanno costruito una pseudo cultura di violenza che rivendicano come diritto, contro le norme. Le società hanno perso una parte del pubblico a causa degli ultras, un sacco di gente non va più allo stadio per colpa di quello che vede e resta a casa. In Francia la clausola di gradimento ha una prescrizione legale, è legge. Gravina dice che non vuole punire una società per pochi deficienti, ma la società deve impedire a quei pochi deficienti di turbare la sensibilità di tutti gli altri ed impedire di entrare allo stadio. I mezzi ci sono, la volontà di applicarli un po’ meno, le società sono spaventate. La partita va sospesa, i pochi deficienti presto isolati. Uno come Diabolik che stabilisce che nelle prime 10 file le donne non possono sedere, deve essere radiato dallo stadio. Quest’anno la Juventus ha qualcosa da temere, obiettivamente è un po’ più completa in tutti i ruoli, ma se il Napoli trova un suo equilbrio, può ancora concorrere per lo scudetto, penso sia possibile. Questo fenomeno Inter, forse in controtendenza, non ci credo. Conte scatena entusiasmo, ma non è una squadra di altissimo livello. Ha degli elementi di grande valore, ma altri molto più modesti. Lo stesso Lukaku per me non è un grandissimo campione, avrà difficoltà nel campionato italiano. Icardi è stata una grandissima perdita per l’Inter. Il Napoli è una squadra che ha Insigne, l’elemento di maggior valore, ma deve essere in condizione. Il 4-3-3 è pericoloso per il Napoli, perché se Insigne si trova come nel primo tempo con la Juve, il Napoli è finito, si concedono spazi insormontabili. Se Insigne è in condizioni, il Napoli può giocare con questo modulo. Con Llorente e Lozano, possono permettersi vari moduli, molto diversi, con vantaggi e svantaggi”.

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