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AMARCORD: Lazio-Napoli, l’altro derby

Il Napoli affronta all’Olimpico una Lazio candidatasi prepotentemente a terzo incomodo tra Juventus e Inter. Il filotto di vittorie azzurre, che dura dal pirotecnico 2-4 del 2013/14, si è allungato con il successo della gara di esordio della scorsa stagione; 1-2, capitolini avanti con Ciro Immobile, scavalcati da Milik allo scadere della prima frazione e da Insigne al quarto d’ora della ripresa. Vittoria in rimonta anche nel settembre 2017: al vantaggio di De Vrij risposero, nella ripresa, Koulibaly, Callejon, Mertens e Jorginho. Ancora tre reti di scarto nella stagione 2016/17, 0-3, Callejon e doppietta di Insigne.

La sfida del 3 febbraio 2016, 0-2, Higuain e Callejon, è ricordata per la coraggiosa sospensione di diversi minuti operata dall’arbitro Irrati per interrompere gli ululati razzisti contro Koulibaly. Iniziativa molto apprezzata dalla critica nonché, ovviamente, dallo stesso difensore senegalese. Il Pipita era andato a segno anche nel successo del gennaio 2015, 0-1. Nel 2013/14 quattro reti firmate da Higuain (2), Pandev e Callejon. Per la Lazio un’autorete di Behrami e gol di Keita.

L’ultima sconfitta è datata 7 aprile 2012: 3-1, Candreva, Pandev, Mauri e 3-1 su rigore firmato da Ledesma. Altra sconfitta il 14 novembre 2010: 2-0, Zarate e Floccari.

Andando indietro nel tempo troviamo due protagonisti di questo match: Chinaglia e Giordano. Long John ha lasciato un’impronta in diversi Lazio-Napoli: il 21 gennaio 1973 vide i biancocelesti imporsi 3-0 ed è sua la terza rete dopo quelle di Manservisi e Nanni.

L’anno dopo, quello in cui la Lazio si aggiudicherà il titolo, Chinaglia firmò l’1-0 finale mentre il 9 marzo 1975 realizzò il rigore che pareggiò il vantaggio di Braglia, 1-1. Nella stagione in cui Chinaglia lasciò la Lazio, 1975-76, il Napoli passò all’Olimpico 1-0 grazie a Boccolini.

Un incontro importante si ebbe il 21 aprile del 1984; i romani, in piena lotta salvezza, vinsero quella delicata sfida per 3-2. Bruno Giordano, al rientro dopo un brutto infortunio, fece esplodere l’Olimpico segnando al 1° minuto ma poi sbagliò un calcio di rigore fatto ripetere tre volte. Raddoppiò il danese Laudrup, Dal Fiume accorciò le distanze, di nuovo Laudrup e poi Celestini per un 3-2 che elettrizzò non poco gli spalti.

Maradona segnò all’Olimpico nel primo anni in azzurro: 14 ottobre 1984, 1-1, Diego pareggiò l’autogol di Bruscolotti. La Lazio in B fino alla stagione 1988-89 quando il 19 marzo finì 1-1 con le reti di Neri e Ruben Sosa. Il 30 dicembre 1989 ci fu il sonoro 3-0 inflitto dai romani con doppietta di Amarildo e rete di Pin. Il 1991 sorrise agli azzurri; in aprile, Alemao e Zola firmarono una vittoria azzurra e a dicembre, stagione 1991-92, ci fu il 3-3 che fu una mezza vittoria poiché il Napoli all’80° era sotto 3-1. Queste le reti: Riedle, Ferrara, Riedle e Ruben Sosa su rigore, quindi 3-2 di Blanc all’80° e pari di Zola al 90°.

Non meno rocambolesco il 4-3 del 30 maggio 1993; al 5° romani già sul 2-0 con doppietta di Riedle, 2-1 di Zola e rigore di Signori per il 3-1 del primo tempo. Francini porta gli azzurri sul 3-2, quattro minuti dopo Winter firma il 4-2 e dopo dieci minuti ancora Zola fissa il risultato sul 4-3. La Lazio di Cragnotti diventò una realtà e per il Napoli furono dolori: 3-0 il 30 marzo 1994 e 5-1 la stagione successiva mentre Di Matteo diede un dispiacere il 5 maggio 1996, Lazio-Napoli 1-0.

L’era De Laurentiis si aprì con la sconfitta per 2-1 (Rocchi, Firmani, Domizzi) che chiuse la stagione 2007-08, poi la vendetta con lo 0-1 grazie al Lavezzi-show che provocò  l’autorete di Siviglia. Quindi il pari dell’aprile 2010, 1-1 Floccari e Hamsik. Pari e patta il 10 febbraio 2013,1-1: Floccari, pari di Campagnaro a tre minuti dalla fine.

Antonio Gagliardi

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