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EDITORIALE. Vittoria di Pirro per il Napoli in Europa League, azzurri eliminati

Quella di ieri, allo stadio Maradona di Fuorigrotta è stata, per il Napoli di Gattuso, una vittoria di Pirro, un successo per 2 a 1 contro il modesto Granada, inutile, visto il punteggio dell’andata di 2 a 0 in favore degli spagnoli. Eppure il gol di Zielinsky, dopo soli tre minuti di gioco aveva aperto le porte alla speranza, ma poi, come accade da troppe partite a questa parte, l’ennesima disattenzione difensiva ha permesso agli ospiti di agguantare il momentaneo pareggio, grazie ad un colpo di testa in area di Montoro, lasciato colpevolmente completamente solo. La rete degli spagnoli ha tagliato le gambe agli azzurri che si sono quasi rassegnati all’eliminazione, dovendo segnare altri tre gol senza subirne per ribaltare il risultato: Una vera e propria impresa che gli uomini di Gattuso, senza un vero attaccante, non sono stati in grado di compiere. Le occasioni, stavolta, ci sono state ma l’imprecisione dei calciatori azzurri sotto porta hanno salvato il portiere Silva che pure ci ha messo del suo per negare il gol ai padroni di casa. Nella ripresa è giunta la rete dello spagnolo Fabian Ruiz che rianimato la squadra la quale ha tentato un arrembaggio che non ha dato i frutti sperati, cosicché la gara, dopo sette minuti di recupero, si è spenta sul 2 a 1 condannando i partenopei all’uscita dalla Coppa. Che dire, ovviamente il mancato passaggio del turno era più che prevedibile, dopo il risultato del terreno di gioco dello stadio del Granada, per cui la delusione è minima, tuttavia, resta il rammarico che in questa stagione, finora, ci sono state pochissime luci e moltissime ombre, che a prescindere dai tanti infortuni, dal covid e quant’altro che pur rappresentano un’attenuante, dimostrano l’esistenza di grosse responsabilità da parte di tutti: calciatori, allenatore e società. Naturalmente in questi casi, quando i risultati non arrivano, il principale imputato è il tecnico che sovente paga per tutti. Attualmente De Laurentiis non ha in programma di esonerare Gatuso che, ora, ha l’ultima chance per non essere cacciato, cioè quella di tuffarsi anima e corpo in campionato rincorrendo quella quarta piazza utile per l’accesso alla prossima edizione della  Champions League, torneo che servirebbe come il pane a De Laurentiis per racimolare i fondi da investire nella rifondazione della squadra, a partire dall’allenatore. Se non arrivasse questo piazzamento il presidente sarebbe costretto ad un ridimensionamento generale, riducendo di molto il monteingaggi e vendendo i pezzi pregiati, ammesso che ce ne siano ancora. Oggi il Napoli non è neanche l’ombra del Napoli che conoscevamo, una squadra senza stimoli, svogliata, confusa e priva di idee. Adesso ci si può aggrappare esclusivamente al ritorno alla settimana tipo e al rientro degli indisponibili per cercare di salvare la stagione che, in poco più di un mese, ha visto l’allenatore calabrese  fallire tre importantissimi appuntamenti: prima la sconfitta in Supercoppa italiana, poi l’eliminazione dalla Coppa Italia in semifinale e per finire l’uscita di scena dall’Europa League ad opera di una formazione che in Italia, a stento, si salverebbe. Mancare anche l’obiettivo prefissato e sbandierato ai quattro venti alla vigilia di quest’annata balorda, costituirebbe un tragico fallimento totale senza nessun’attenuante. Ma, ahimè, non vedo un futuro roseo all’orizzonte.

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