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Premier: il Tottenham ha esonerato Mourinho

Special One sempre e comunque: nelle ore in cui il calcio europeo è travolto dal ciclone della Super Lega, José Mourinho viene esonerato dal Tottenham, uno dei sei club inglesi che ha aderito al progetto. Una scelta sorprendente, nella settimana che precede la finale di Coppa di Lega in cui, domenica 25 aprile, gli Spurs affronteranno il Manchester City. La panchina è affidata in questa parte finale della stagione al duo Ryan Mason-Chris Powell, in attesa della nomina del nuovo tecnico. I favoriti della prima ora sono il tedesco Julian Nagelsmann (Lipsia) e il nordirlandese Brendan Rodgers (Leicester), ma c’è spazio per altre candidature. Nelle scorse settimane è circolato il nome di Maurizio Sarri.

Una decisione improvvisa che ha una firma: Daniel Levy. Il presidente del Tottenham, dal 2001 in carica, ha anticipato i tempi di una separazioneannunciata. Venerdì sera gli Spurs avevano pareggiato 2-2 in casa dell’Everton, grazie a una doppietta di Harry Kane e ai regali della difesa di Ancelotti. Il pareggio ha compromesso ulteriormente le possibilità di accesso alla Champions e nonostante la finale di domenica, Levy ha giocato d’anticipo. Le ragioni di questo provvedimento sono, oltre ai risultati mediocri, al settimo posto in classifica e a uno stile di calcio giudicato troppo speculativo dai media, i rapporti compromessi allenatore-giocatori e il dissenso dei tifosi, esploso sui social nell’ultimo mese.

Mourinho era subentrato a Mauricio Pochettino nel novembre 2019, rientrando in pista dopo undici mesi di forzato riposo. Nel dicembre 2018 l’allenatore portoghese era stato infatti rimosso dalla panchina del Manchester United, dove aveva conquistato i suoi ultimi trofei: la Community Shield nel 2016, Europa League e Coppa di Lega nel 2017. Sotto la sua guida, il Tottenham aveva ripreso quota in campionato, ma non era riuscito ad andare oltre il sesto posto. Durante la pandemia, Mourinho aveva aderito ad alcuni progetti di solidarietà per aiutare la comunità di Enfield, area del centro tecnico degli Spurs. La stagione attuale era cominciata bene e a un certo punto il Tottenham si è ritrovato in lotta per il titolo. La sera del 2-0 sul Manchester City, il 21 novembre 2020, gli Spurs erano in vetta alla classifica. Il 16 dicembre la sconfitta in casa del Liverpool, con il 2-1 firmato da Firmino al 90’, ha cambiato il vento: quel giorno iniziò la discesa.

Da allora, otto sconfitte, l’addio a Europa League sotto i colpi della Dinamo Zagabria e alla FA Cup, con gli Spurs superati 5-4 dall’Everton dopo i tempi supplementari. Con i k.o. in Premier, arrivati a quota 10, il numero negativo più alto nei campionati nazionali di Mourinho, sono maturate anche le polemiche, le critiche pubbliche ai giocatori, il dissenso sui social da parte dei tifosi.

Le parole di Daniel Levy: “Josè è un grande professionista che ha mostra un’enorme resilienza durante la pandemia. A titolo personale mi è piaciuto lavorare con lui e rimpiango il fatto che i risultati non abbiamo premiato il suo lavoro”. Con Mourinho lascia anche il suo staff: Joao Sacramento, Nuno Santos, Carlos Lalin e Giovanni Cerra.

Gazzetta.it

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