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Napoli – Un dato statistico allarmante: il Maradona, ex San Paolo, non è più quel fortino azzurro di un tempo

Da un’analisi su questa stagione azzurra, spunta un dato statistico poco confortante per il Napoli ed i tifosi partenopei: da qualche anno a questa parte, lo stadio Maradona, ex San Paolo, non rappresenta più quel fortino quasi inespugnabile di un tempo.  Infatti nella stagione in corso tra campionato, Coppa Italia ed Europa League, il Napoli di Spalletti ha perso, ben sette volte, di cui quattro in A, due in Europa League ed una nella manifestazione tricolore. La cosa più sconcertante è che, a Fuorigrotta, sono passate persino due compagini di bassa classifica come Empoli e Spezia, cosa che è tutto dire. Di conseguenza è evidente che gli azzurri soffrano la sindrome del Maradona. Neanche il ritorno del pubblico in massa e quello degli Ultras della Curva B sono stati capaci di invertire la tendenza negativa in casa. E pensare che negli anni d’oro, il San Paolo era una fortezza dalla quale pochissime squadre uscivano senza lasciarci le penne. A prova di tale malattia casalinga vi è il dato che vede l’undici partenopeo molto più positivo nelle gare esterne, dove è stato battuto in una sola occasione, a San Siro ed anche immeritatamente, ad opera dell‘Inter per 3 a 2, con Mertens e Mario Rui che si mangiarono letteralmente il gol del 3 a 3.  Tenendo conto del ruolino di marcia in trasferta degli uomini del tecnico toscano, si evince che  è da scudetto, avendo questi ultimi  conseguito, in 14 partite, 9 vittorie, 4 pareggi ed 1 sconfitta, portando a casa ben 31 punti dei 57 totali della classifica. Sta accadendo, in definitiva, ciò che successe a Gattuso al suo arrivo, in corsa, all’ombra del Vesuvio, in sostituzione di Ancelotti. Anche allora il Napoli dell’ex milanista soffrì di questa stessa sindrome, inanellando una lunga serie k o interni. A dieci gare dal termine di questo torneo, i partenopei hanno 5 partite al Maradona e altrettante fuori casa. Luciano Spalletti, per tentare l’impresa o quanto meno rinsaldare la zona Champions, deve lavorare per far si che lo stadio intitolato alla memoria del più grande fuoriclasse al mondo, di tutti i tempi, torni ad essere quel fortino inespugnabile che conoscevamo.

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