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AMARCORD: Verona-Napoli nel nome di Garellik!

Che problemi avete!? Dite pure che sono brutto, che paro male, ma ho vinto due scudetti dove finora non vi era riuscito nessuno!” Verona-Napoli, gara di avvio della stagione 2022/23 e ci sembra doveroso aprire con una dichiarazione di Claudio Garella, ex estremo difensore di entrambe le compagini, appena scomparso. Campione d’Italia con il Napoli nel 1987 del Verona nel 1985, due città, due squadre che prima di lui avevano visto gli scudetti solo cuciti sulle maglie degli avversari; di togliersi qualche sassolino dalla scarpa ne aveva sacrosanto diritto. Peccato per l’amaro epilogo della sua esperienza in azzurro sia per lo scudetto perso in extremis contro il Milan sia per le polemiche per il suo coinvolgimento nella fronda anti Bianchi.

Venendo al calcio giocato la doppietta di Osimhen del 13 marzo scorso, gol scaligero di Faraoni, ha vendicato il 3-1 del campionato precedente, il momento più buio della gestione Gattuso. Vittoria in rimonta degli scaligeri che ribaltano il vantaggio lampo di Lozano; al 34° il pari di Di Marco, vantaggio di Barak al 62° e tris di Zaccagni al 79°.

Verona-Napoli si giocò il 23 giugno 2020 alla ripresa per l’interruzione Covid e finì 0-2 con le reti dell’ormai ex Milik e Lozano. Ancora in estate, il 20 agosto 2017, il Napoli di Sarri passò per 3-1; gara di apertura, azzurri avanti di tre reti, autogol di Souprayen, 2-0 di Milik, tris di Ghoulam e rete della bandiera di Pazzini. Proprio come nel 1984, gara d’esordio ed identico punteggio solo che a vincere fu il Verona. Prima di Maradona in Serie A, il Verona vinse al fulmicotone quel campionato e poi sparì; gara senza storia  con reti di Briegel, Galderisi, Bertoni e Di Gennaro. Ben pochi alibi il molto più recente 2-0 del 15 marzo 2015, con Toni mattatore unico ma non senza una grossa mano dalla difesa azzurra; doppietta dell’attaccante, per gli azzurri, nel finale, un palo di Gabbiadini. Tra le cause della disfatta anche lo scriteriato turnover di Benitez che schierò Zapata lasciando in panchina Higuaìn

Il Bentegodi per molti anni è stato terreno fertile; l’ultima sconfitta risaliva al 14 gennaio 2001 (Napoli avanti con Bellucci e ribaltato da Mutu e Adailton). Da allora, tenendo conto che le due squadre non si sono incontrate tutti gli anni, il Napoli ha sempre conquistato punti. Come il rotondo 3-0 del 12 gennaio 2014 (Mertens, Insigne e Dzemaili) e il 2-0 firmato da Insigne e Higuaìn nell’ultima sfida del 22 novembre 2015.

Quattro reti il 23 febbraio 1986, due per parte. Maradona segnò la doppietta, uno su rigore, che permise al Napoli di rimontare il doppio svantaggio di Sacchetti e Galderisi. Il Verona non era più quello dello scudetto, tuttavia il 12 aprile 1987, Domenica delle Palme, l’undici veneto sgambettò malamente il Ciuccio lanciato verso il primo storico scudetto. Primo tempo, e risultato finale, 3-0: vantaggio di Pacione, autogol di Sola e tris di Elkjær su rigore. Dopo l’1-1 della stagione 1987-88, due successi partenopei: l’11 dicembre’88 fu Crippa a firmare la vittoria per 1-0, il 10 settembre 1989 andarono in gol Mauro e Careca, su rigore, prima del gol della bandiera di Gutierrez. A fine stagione il Napoli vinse il suo secondo titolo, il Verona retrocesse in Serie B.

Poi gli anni 90, tempi difficili per entrambe: l’Hellas Verona fallisce nel ’91, il Napoli si ridimensiona sino alla retrocessione del 1998, vissuta tra mille problemi societari. Quindi un ciclo di incontri in B cominciato con la vittoria dei veneti lanciati verso la A il 6 giugno 1999, 1-0, Marasco, contro un Napoli ancora stordito dalla botta della retrocessione, ed è finito con la vittoria azzurra del 26 maggio 2007, 1-3 (Domizzi, Calaiò, Pulzetti, Dalla Bona) Napoli promosso e Verona retrocesso in C1 dopo i playout.

Antonio Gagliardi

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