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Gli interventi di Corrado Orrico, Arturo Di Napoli e Michele Serena a “1 Football Club”

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Corrado Orrico, ex allenatore dell’Inter ed opinionista Sky. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione di IlSognoNelCuore.com.

Ritorno della Serie A: cosa bisogna aspettarsi da questo campionato? “Ci saranno degli aggiustamenti. Più gli allenatori sarranno capaci di trovare soluzioni ai problemi i quali emergeranno, più sarà determinante il loro operato. Attraverso il comportamento delle squadre, conosceremo la bravura dei diversi tecnici in base alle varie problematiche. Ci sarà qualche illusione di recupero delle milanesi e della Juve, ma i valori dimostrati dal Napoli nella prima parte di stagione si riveleranno veritieri e di prim’ordine. Spalletti ha dimostrato di saper organizzare la squadra con principi geometrici di livello, è uno spettacolo in campo. I risultati delle amichevoli sono stati differenti, positivi ed infelici, ma la squadra doveva smaltire la preparazione atletica del tecnico. Il Napoli, inoltre, dispone di due grandi talenti, Osimhen e Kvara, calciatori eccezionali. Se dovesse andare avanti così, il club vincerà lo scudetto con un margine importante sulla seconda in classifica”. Considerate le vicende extra-calcistiche, quanto lavoro ha dovuto svolgere Allegri in questo periodo? “È un allenatore da post-terremoto. Si esalta al meglio nelle situazioni complicate, l’emergenza è il suo pane. Pertanto, farà bene e svolgerà un ottimo operato. Giocherà qualche campione in meno e qualche giovane in più, ma saprà offrire alla squadra un impianto logico. L’emergenza c’è, e, nonostante la rivoluzione in casa bianconera, Max terrà in piedi la rosa, soprattutto in questo periodo complicato”. Autogol della Juve far parlare Moggi in questo periodo delicato? “In casa bianconera c’è un vuoto di potere. Nonostante gli scudetti conquistati, la grande Juve, la quale aveva una condotta impeccabile, era straordinaria ed attualmente è lontana. Ma poi quando ci si getta nel fango, ci si sporca facilmente i piedi…”. Parere sulla personalità di De Laurentiis e sul suo operato? “Non mi è simpatico, ma riconosco una professionalità di prim’ordine. Per serenità di impegni, per conti e per situazioni tecniche relative al mercato e all’organizzazione del club, Aurelio ha dimostrato negli anni di essere fantastico. Ha sempre ingaggiato grandi colpi come Lavezzi, Cavani e Quagliarella, se dovessi assegnargli un voto, sarebbe un 9”. L’Inter di fronte ha un nuovo caso? “Il nuovo caso nerazzurro si trova in panchina e si chiama Inzaghi. Alla Lazio c’era Tare, il quale scuoteva spesso lo spogliatoio nei momenti di difficoltà, aiutando così Simone. All’Inter, invece, è approdato il fratello minore di Tare… È bravo per portamento ed eleganza, ma gli manca la capacità di gestire alcuni fenomeni e il resto del gruppo nerazzurro, probabilmente non ha le ‘palle dure'”.

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Arturo Di Napoli, ex calciatore, tra le tante, di Napoli ed Empoli. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione di IlSognoNelCuore.com.

Ritorno della Serie A? “Sono felice della rirpesa del campionato, le domeniche senza calcio non hanno senso. Il calcio nostrano è sempre di un alto livello”. Inter-Napoli sarà un derby per te? “Sono legato tanto a queste due squadre. Mi hanno svezzato come calciatore e come uomo. Sarà una gara super, possono vincere entrambe le formazioni. Per quanto dimostrato nella prima parte di stagione, il Napoli forse è favorito. Ma inizierà presto un altro campionato, entrambi i club possono lottare per il titolo”. Il Napoli può vincere lo scudetto? “Gli otto punti di vantaggio degli azzurri sono tanti, ma neppure abbastanza per essere sicuri di vincere. Non voglio assolutamente gufare il Napoli, poiché merita di vincere, la passione di questa piazza è unica. Spalletti, inoltre, è uno dei tecnici piu preparati al mondo, sta raccogliendo i frutti del suo lavoro dell’operato svolto nel corso della sua carriera da allenatore”. Lukaku può tornare lo stesso dell’era Conte? “Fa reparto da solo, è un calciatore di primo livello. All’Inter sta mancando un giocatore così forte. La sua fisicità, tuttavia, sta complicando il suo ritorno alla massima condizione. Quando la qualità e la forza emergeranno, non ci sarà storia. Ha voglia di ricincita, soprattutto dopo il Mondiale disputato. Se Romelu dovesse tornare al top della condizione, potrebbe offrire ai nerazzurri un apporto rilevante”. Quanto ha inciso Conte sulla carriera di Lukaku? “L’operato di Antonio incide sempre sui calciatori. Conosceva molto bene Romelu, un giocatore il quale ha bisogno di sentire costantemente fiato sul collo per lasciare il segno. È un calciatore straordinario, ma è imbarazzante quando non è in condizione. Conte, tuttavia, è bravo sull’aspetto motivazionale, riesce ad estrapolare sempre il meglio dai calciatori”. Come si torna da un Mondiale a stagione in corso? “Credo che i grandi campioni non si anconetino mai, vogliono sempre modificare il loro premier personale e di squadra. Lautaro è un grande calciatore, non credo che ritornerà all’Inter con la pancia piena. La differenza con i grandi campioni è proprio questa, hanno sempre voglia di vincere e non si accontentano mai”. Chi sono i leader del Napoli? “La forza della squadra è questa, ogni calciatore si sente un leader. Nessuno primeggia su un altro, tutti hanno grandi meriti. La bravura di Spalletti è di far sentire i calciatori importanti, pone tutti i giocatori sullo stesso livello. Sono tutti titolari per Luciano, anche i calciatori in panchina ricoprono questo ruolo. Il Napoli, tuttavia, era abituato in passato ai colpi delle individualità, ma quest’anno può contare su una panchina importante e su calciatori i quali possono cambiare costantemente l’andamento di una gara. Vedi Simeone e Raspadori. Complimenti a Spalletti ma anche a De Laurentiis per la costruzione di questa rosa fantastica. Questo è un Napoli devastante, composto da calciatori i quali possono fare costantemente la differenza”. La Salernitana ha compiuto lo step decisivo per la propria crescita? “Il club è cambiato con l’arrivo di Iervolino. La Salernitana sta esprimendo un grande calcio, si tratta di una società competente, in grado di programmare il futuro. Il patron ha portato idee innovative. Alla lunga il club otterrà i risultati sperati. Sono legato particolarmente a questa piazza per il rapporto con tutta la città”. Mazzocchi continuerà il proprio percorso sui livelli elevati già raggiunti? “In un determinato assetto tattico e tecnico, questo calciatore tende ad esaltarsi. Il 3-5-2 è un modulo congeniale per le sue caratteristiche. Ha una corsa importante ed è un calciatore di spinta. Non sorprende ciò che sta dimostrando, lo conoscevo gia molto bene. Chiaro che l’Arechi sia uno stadio in grado di esaltare la personalità di un calciatore, e Mazzocchi è un calciatore capace di giocare in questo impianto. È un giocatore che mi fa impazzire, offre costantemente il suo apporto alla squadra ed esprime sempre il meglio di sé in campo. La Salernitana ha bisogno di un leader come Pasquale”.

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Michele Serena, ex calciatore, tra le tante, di Juve e Inter ed attuale allenatore del Legnago. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione di IlSognoNelCuore.com.

Perché la Serie A non riesce a tornare ai suoi massimi livelli? “Perché il campionato non è competitivo allo stesso modo della Premier, della Liga o della Bundesliga. I campioni attuali sono attirati dal valore di altri tornei, e di conseguenza quest’ultimi sono cresciuti di livello. La riflessione di questo periodo è legata anche ai giorni di festa, nei quali si sono disputate alcune partite come in Premier e Ligue 1. Credo che anche la Serie A sarebbe potuta cominciare almeno qualche giorno prima del 4 gennaio”. Motivi delle prestazioni negative di Koulibaly? “Occorre del tempo per ambientarsi in un campionato diverso e non solo. Poiché l’ambientamento è legato anche allo stile di vita di quel determinaato paese. Kalidou ha grandi qualità, l’ha dimostrato in Serie A. È necessario, dunque, del tempo prima di riuscire ad esprimere al meglio il proprio potenziale”. Futuro incerto per Skriniar all’Inter? “Ha delle qualità importanti, ma la società nerazzurra sembra sia stata presa per il collo per via di questa situazione. Non trovo giusto che la dirigenza resti legata in questo modo ad un singolo calciatore. Dovrebbe trovare una soluzione diversa e non attendere esclusivamente la risposta del calciatore per il rinnovo”. Pensieri sul processo di internazionalizzazione di un brand di club come il Venezia? “Si è verificata una situazione anomala. Il Venezia è una squadra composta da tanti stranieri, ma è necessario anche uno zoccolo di italianità. Esso, infatti, può può trasmettere un senso di appartenenza e facilitare diversi procedimenti. Vige, invece, un senso di menefreghismo”. Giudizio sulla cessione di Mazzocchi alla Salernitana? “Le dinamiche del mancato rinnovo sono differenti. È un bravo ragazzo, oltre che un ottimo calciatore. Una parte della società voleva il rinnovo del calciatore, mentre l’altra ha preferito non prolungargli il contratto. Quest’ultima decisione ha avuto la meglio e si è rivelata un errore evidente”. L’intervento di Moggi all’assemblea degli Azionisti un autogol della Juve? “Non sapevo fosse un’azionista… Non vorrei entrare in merito a questioni a me ignare. Non aggiungo altro, mi auguro solo che posso terminare nel modo giusto la vicenda Juve. Ma sono garantista, attendo che la Giustizia faccia il proprio corso”. Parere sul periodo della Samp? “Credo che le questioni economiche e societarie abbiano avuto un peso notevole sull’andamento della squadra in campionato. Mi auguro che al più presto sia trovata una quadra e che la società sia ceduta. La Samp è molto indietro in classifica, questo ritmo così lento non si è mai visto negli anni passati”. Percorso di Italiano e della Fiorentina? “Giocare le coppe è un impegno europeo, soprattutto per calibrare al meglio le forze. Ha pagato ciò che è stato preventivato all’inizio della stagione. Bisogna essere attrezzati al meglio per affrontare le competizioni nel modo giusto. Per continuare a crescere è necessario che sia effettuato questo step in avanti”. Quali calciatori decideranno Inter-Napoli? “Dzeko ed Osimhen. Sarà una gara volta all’attacco. Il Napoli attacca costantemente, non ha paura di nessuno. Per l’Inter, invece, sarà l’ultima spiaggia per rientrare nella corsa scudetto, sarà necessario segnare per vincere. Penso che ci sia voglia di rivedere il nostro calcio e la Serie A. Anche perché noi italiani ci siamo goduti poco il Mondiale per l’assenza della Nazionale”. Possibile incarico in una nuova avventura? “C’è stato qualche abboccamento, attendo l’occasione e l’offerta adeguate”.

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