EDITORIALEIN EVIDENZARUBRICHE

Mazzarri al Napoli, un ritorno romantico

E quindi, Walter Mazzarri torna sulla panchina del Napoli.
Di solito, sospendo i giudizi sui nuovi allenatori e faccio ipotesi ed eventuali approfondimenti di natura squisitamente tattica; ma stavolta – per me – questi aspetti passano in secondo piano. Abbiate pazienza.
Mazzarri mi riporta alla mente ricordi di quando guardavo al calcio, e al Napoli in particolare, con maggior interesse ed entusiasmo.
Ricordi di quando pedinavamo la sua bicicletta in auto, per le stradine del Trentino, alla ricerca di una battuta o una dichiarazione.
Mi ricorda le magiche notti di Champions, quelle vere, a sbigottire le big d’Europa sulle ali di Cavani e Lavezzi.
Mi riporta alla mente la prima conferenza seguita in sala stampa, quella del suo primo insediamento, ma pure le prese in giro per i suoi “pianti” nelle interviste, l’ansia trattenuta a stento in panchina, il mantra di voler tirar fuori l’anima dai giocatori.
Con Mazzarri non riesco ad essere obiettivo e viene fuori l’indole da fan del Wrestling, che vuol veder lottare ancora una volta The Undertaker, anche se sa che il suo fisico difficilmente reggerà un match degno di nota.
Walterone, un allenatore finito ai margini del calcio che conta, sull’orlo del baratro professionalmente, si ritrova catapultato improvvisamente sulla panchina dei Campioni d’Italia in carica, a guidare la squadra che più di ogni altra gli ha dato soddisfazioni, nella città che probabilmente più lo ha apprezzato.
Ditemi voi se non è una bella storia.
E sticavoli il 4-3-3!
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