Editoriale del Lunedì. Mutuando i noti versi del poeta Alessandro Manzoni, nella famosa poesia il 5 Maggio, ieri il Napoli è salito per due volte sull’altare, andando prima sull’1 a 0 e poi sul 2 a 1, per poi cadere nella polvere, dopo l’1 a 1 e il 2 a 2 che ha chiuso il match. Dunque, il team partenopeo ha inciampato nelle stesse proprie gambe, visti gli erroracci, dietro, commessi dal portiere e dalls retroguardia. Grande la delusione sugli spalti e negli spogliatoi per il mancato successo che poteva dare una spinta fondamentale verso il titolo, mentre adesso, col fiato sul collo dell’Inter che ci crede e come, la corsa allo scudetto si fa molto complicata. La partita col Parma di domenica prossima, al Tardini, con i Ducali impegnati nella lotta per non retrocedere, sarà difficilissima, per cui ci vorrà una squadra con i cosiddetti attributi e con la cazzimma napoletana per portare a casa i tre punti e restare primi in classifica, dando per scontato che i nerazzurri faranno loro la gara casalinga con i biancocelesti di Baroni, i quali con la Juve non sono stati affatto irresitibili. Il Napoli aveva un jolly da spendere e purtroppo l’ha sprecato, proprio nel match meno difficile dei tre rimanenti. Eppure, i partenopei avevano di fronte una compagine zeppa di giovanissimi e con un portiere 33enne che non aveva mai disputato una partita di serie A. Non sono bastati per vincere, il solito immenso Mc Tominay ed il solito gol di Raspadori. Due grossolani errori difensivi hanno consentito ai rossoblù di uscire indenni dall’impianto di Fuorigrotta. Gli uomini di Conte non prendevano reti da quattro gare ma ieri ne hanno subite ben due, determinati. Fanno discutere anche le mosse del tecnico salenino che ha sosituito l’ex Sassuolo, uno dei migliori, nonchè il più pericoloso, per fare entrare Billing, un centrocampista. Una scelta che non ha convinto nessuno. Da sottolineare la bruttissima prova di Olivera che ha deluso moltissimo nel ruolo di centrale. Non riesco a capire questo strano ostracismo verso lo spagnolo Rafa Marin che non sarà un fulmine di guerra ma è pur sempre un centrale di ruolo, oltretutto non così scarso come si vuol far pensare. Mah, i misteri di Conte. Anche Meret non è stato impeccabile sul primo pareggio dei rossoblù. Nel post partita l’allenatore leccese, ai microfoni di Dazn ha dichiarato:
“Abbiamo tirato ben 22 volte, di cui 11 in porta. Il Genoa, invece, solo 2 volte in tutto. Avevo fatto entrare Billing, nel finale, per irrobustire la squadra sulle palle aeree e abbiamo subito gol, proprio di testa, cosa che non ci era mai successo prima. Del resto, il calcio è strano e va così, bisogna accettarlo, anche se brucia tantissimo il risultato odierno.”
Come non era il caso di esaltarci per le quattro vitorie di fila, ora, non bisogna abbattersi, per questo pari inaspettato, perchè il destino degli azzurri è nelle loro mani e se vogliono, possono conseguire i sei punti che servono. Attendiamo gli eventi, incrociando le dita!