Nell’ultima conferenza stampa, Antonio Conte è stato chiaro e deciso: “Vergara resta con noi, è un ragazzo di qualità, ha fatto un grande step e può darci una mano in prima squadra”. Parole che pesano come una firma su un destino finalmente sbloccato per Antonio Vergara, talento napoletano classe 2003, cresciuto nel vivaio azzurro e pronto a ripagare la fiducia dell’allenatore azzurro.
Dietro a quel momento c’è una storia fatta di ostacoli e riscatto. Antonio Vergara, centrocampista offensivo nato a Frattaminore e cresciuto calcisticamente a Frattamaggiore sta vivendo il sogno di ogni bambino nato e cresciuto ai piedi del Vesuvio. Ma nulla gli è stato regalato.
La sua carriera a Napoli inizia prestissimo: a soli 8 anni viene scoperto da Gianluca Grava, responsabile del settore giovanile azzurro, dalla scuola calcio dei fratelli Marco e Francesco, meglio noto come “Ciccio”, Lodi. Trascorre le giovanili in azzurro ma l’inizio è fatto di tante esclusioni per via del fisico mingherlino.
Nella stagione successiva, la 2024‑25, Vergara è tornato da protagonista assoluto: tra campionato e Coppa Italia ha totalizzato 33 presenze, siglando 5 gol e fornendo 6 assist. Giocate e gol decisivi, gli sono valsi il titolo di MVP Under‑23 del mese di agosto e di dicembre. È più maturo, più forte fisicamente, ma soprattutto mentalmente.
Finito il prestito con la Reggiana si aggrega al ritiro con il Napoli. Tra allenamenti e amichevoli continua a impressionare tifosi e squadra, fino all’investitura di Antonio Conte nella conferenza stampa di pochi giorni fa.
Con Antonio Vergara, il Napoli non riscopre solo un giovane di prospettiva, ma un’identità che sembrava perduta: quella del talento cresciuto in casa, con addosso la maglia che ha sempre sognato. Frattamaggiore l’ha lanciato, come fece con Insigne e adesso c’è la mano di Antonio Conte a guidarlo, a proteggerlo, a crederci.
Dopo anni di esclusioni, dopo il dolore di un crociato rotto e una stagione saltata, Vergara è tornato più forte. E ora può restituire un po’ di Napoli al Napoli. Stavolta non è solo un’occasione: è una missione.
GianlucaDiMarzio.com