Inter, De Boer tra esordio e mercato: ”Giochiamo con il cuore”

Frank De Boer (lapresse) MILANO – Frank de Boer non lascia spazio all’immaginazione. Ha degli obiettivi e delle aspettative dalla squadra, ma allo stesso tempo ha i piedi ben radicati al suolo. “Io sono qui per vincere tutte e partite, poi vedremo cosa succederà alla fine della stagione. Ripeto, voglio vincere e daremo il massimo per farlo. Vedremo, poi, se per l’intera stagione saremo in grado di lottare sempre per lo scudetto. Ma si deve anche essere realisti, non possiamo ancora sapere dove arriveremo. Vedremo se sarà per il primo, secondo o terzo posto”, dice il tecnico, che domani esordirà in Serie A contro il Chievo a Verona. L’allenatore non nasconde le difficoltà di formazione: “Candreva e Medel non hanno 90 minuti nelle gambe”. De Boer, poi, continua esprimendo un desiderio: “Joao Mario e Sissoko potrebbero completarci. Brozovic? Sarebbe bello tenerlo in squadra”. Infine, il tecnico torna a sottolineare la sua visione di gioco: “Voglio creare un gruppo che giochi con il cuore e dominare le partite, che vuol anche dire far giocare gli avversari dove vogliamo noi”.

Quali sensazioni ha all’esordio in serie A e quali feedback ha avuto dalla squadra in questi giorni?
“Non ho alcuna sensazione e la squadra non mi ha dato nessun particolare feedback. Dico solo che siamo contenti di iniziare. Per la prima volta affrontiamo una gara ufficiale. Sono molto fiducioso per questo inizio”.
 
Cosa la preoccupa di più in questo momento?
“Non sono preoccupato di nulla in particolare, ho avuto poco tempo per curare l’aspetto fisico e quello tattico. Io credo che tutti abbiano voglia di migliorare e di imparare i miei dettami, l’importante è che la squadra creda in quello che facciamo”.
 
Ha visto qualcosa nel dna dell’Inter che la fa essere ottimista?
“Spero che la mia squadra giochi con il cuore. Se riusciamo a creare un gruppo, che è quello che chiedo alle mie squadre, sarebbe qualcosa di importante. Vogliamo dominare le partite, ma sempre nel rispetto degli avversari”.
 
In che modo sta cercando di far acquisire ai suoi giocatori la sua mentalità?
“Chiaramente per poter dominare le partite dobbiamo essere pronti anche dal punto di vista fisico, ma per arrivare a questo bisogna considerare tanti aspetti. Il mio gruppo può seguire la mia filosofia, bisogna occupare bene il terreno di gioco anche in base all’avversario”.
 
A quale scuola olandese si ispira?
“La scuola olandese di calcio è stata fantastica. Ma io non voglio focalizzarmi solo sulla scuola olandese ma anche a quella inglese e tedesca. Vorrei essere capace di giocare un calcio attraente. Si deve giocare per il pubblico e per divertire, ma alla fine il risultato è la cosa che conta di più”
 
Come ha trovato Ranocchia?
“E’ un buon giocatore, ho fiducia in lui. Fino a due anni fa uno era dei maggiori talenti e credo possa raggiungere degli alti livelli. Io farò d tutto per riportarlo ai livelli del passato”.
 
La squadra è completa o manca qualcosa?
“Se guardiamo alle partite che dobbiamo giocare è chiaro che dovremmo avere una squadra completa. Forse qualcosa a centrocampo manca. Dovremo valutare e in base alle necessità intervenire sul mercato. Joao Mario e Sissoko sono dei giocatori interessanti e potrebbero completarci”.
 
Ha parlato con alcuni suoi connazionali passati all’Inter? Ha sentito Josè Mourinho con il quale ha condiviso l’esperienza al Barcellona?
“Non ho parlato con Mourinho, ma con Winter che è un caro amico e con Seedorf. Mi hanno parlato della loro esperienza all’Inter. Ma io devo fare la mia esperienza qui, attraverso il mio lavoro devo portare la squadra a dei successi”.
 
Dove deve ancora crescere l’Inter?
“Sono entusiasta di questi 10 giorni, ho visto i giocatori che hanno voglia di seguirmi. Ho spiegato loro ciò che vedo e voglio. Ho fiducia che a breve potranno fare quello che facciamo in allenamento anche durante le partite”.
 
A che punto è la trattativa per Joao Mario? Brozovic sarà a sua disposizione questa stagione?
“Bisogna aspettare e vedere cosa succede. Sarebbe bello averli tutti e due nella stessa squadra. Ma ora devo pensare alla partita, non è il mio ruolo gestire altre cose”.

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Fonte: Repubblica