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Il Napoli fa festa sempre su rigore ma l’Udinese sfiora l’impresa

coppa italia napoli-udinese esultanza higuain dopo rigoriPassa il Napoli, ma soltanto ai rigori, dopo aver rischiato l’eliminazione. E’ stato determinante Mariano Andujar nel respingere il rigore di Allan, dando così la possibilità a Gonzalo Higuain di battere Scuffet all’ultimo tiro. Ha qualcosa da recriminare, l’Udinese, per il rigore inesistente assegnato al Napoli da Orsato qualche minuto dopo il gol di Thereau. Il turnover annunciato alla vigilia è massiccio: Rafa Benitez lascia in panchina sei dei giocatori schierati contro la Lazio, domenica scorsa. Nel gruppetto ci sono pure Gonzalo Higuain e Josè Maria Callejon: al loro posto ci sono Zapata e Gabbiadini, all’esordio dal primo minuto. Nemmeno l’Udinese è in formazione tipo anche se l’indisponibilità di Domizzi, Pinzi, Badu, non permette a Stramaccioni di far riposare qualche titolare. L’unico destinato alla panchina è Totò Di Natale, mentre Scuffet è preferito a Karnezis, tra i pali.

SBAGLIA MERTENS I rischi, tuttavia, li corre tutti l’Udinese nei primi minuti di gioco. Soprattutto quando dopo appena due minuti di gioco, Gabriel Silva trattiene Zapata in piena area di rigore. Un fallo ingenuo, quanto inutile che costringe Orsato a fischiare la massima punizione. In assenza di Higuain, alla battuta ci va Mertens che predilige la potenza al tocco smarcante: il pallone, però, sbatte sulla traversa e viene allontanato da Pasquale. Non è rinunciatario l’atteggiamento dell’Udinese. Allan e Hallberg sostengono bene il centrocampo, dove il Napoli evidenzia la solita mancanza di qualità. Proprio Allan costruisce per il diagonale di Thereau (8’) che finisce di poco a lato. Al fianco di Gargano c’è Jorginho, stavolta: il brasiliano è lento nell’impostare e meno dinamico rispetto a David Lopez e, lì mezzo, il Napoli soffre. L’unico pericolo per l’estremo difensore dell’Udinese lo procura Gargano con un tiro a rientrare (36’), deviato da Hellberg, col pallone che sbatte sul palo interno e ritorna in campo. Tengono bene i tre centrali di Stramaccioni. Danilo prova a giocare d’anticipo su Zapata, più forte fisicamente, ma poco concreto: l’unico merito che ha è quello di aver procurato i due rigori. Gabbiadini è un fantasma, partecipa poco alla manovra e va sempre ad accentrarsi, braccato da Pasquale che gli lascia davvero poco spazio sulla destra. Benitez ripropone Hamsik dopo averlo escluso dalla gara dell’Olimpico, contro la Lazio. La questione sul suo rendimento resta irrisolta, comunque. Nel primo tempo, quasi non si nota la sua presenza, mentre nella ripresa è un tantino più partecipe al gioco. Prova anche qualche conclusione dal limite, ma senza troppe pretese.

VANTAGGIO UDINESE Da solo Allan riesce a mettere in crisi il centrocampo napoletano. Quando parte palla al piede Gargano deve impegnarsi nel ricorrerlo, ma non sempre riesce a vanificarne le ripartenze. Ed è proprio da una sua idea che nasce la verticalizzazione per il giovane Jaadi: preziosa quanto precisa la sua apertura per Thereau il cui diagonale poeta in vantaggio l’Udinese. La reazione del Napoli è poco lucida, in area arrivano solo spioventi per cercare lo stacco di Zapata o Gabbiadini. Ma la serata degli attaccanti napoletani è avara di emozioni.

AIUTINO E allora, a soccorrere il Napoli ci pensa Daniele Orsato, l’arbitro di Schio. L’aiutino è fin troppo evidente e chiude la settimana di coppa Italia, confermando il momento no dei nostri direttori di gara. Dopo Roma e Inter, tocca al Napoli usufruire del favore arbitrale. Zapata prova ad arrivare sul cross di Mesto dalla destra e quando si vede superato dal pallone stramazza a terra dopo un leggero contatto con Heurtaux. Il fischio di Orsato ed il suo indice puntato verso il dischetto, manda su tutte le furie la panchina friulana. Stavolta, alla battuta ci va Jorginho che spiazza Scuffet permettendo al Napoli, così, di arrivare ai tempi supplementari contro un’Udinese in dieci per l’espulsione di Widmer nella ripresa. Hamsik riaccende le speranze con un gran destro (9’) e Kone riporta nuovamente il risultato in pareggio (13’) con un’altra prodezza. Poi, i rigori, l’errore di Allan e quello vincente di Higuain.

La Gazzetta dello Sport

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