Fabio Cannavaro: “Ho seguito la finale da Dubai, inconcepibile l’ atteggiamento delle autorità in tribuna”
Fabio Cannavaro, ex difensore azzurro ha rilasciato un’ intervista a La Gazzetta dello Sport. Eccone il contenuto:
Ha visto sabato la partita?“Sì. E siccome a Dubai avevo il commento in arabo non riuscivo a capire cosa fosse successo. Poi mi sono informato. Sinceramente mi ha colpito l’impotenza delle nostre autorità in tribuna d’onore. E poi non si può morire per una partita di calcio. Abbiamo preso una deriva sudamericana”.
Cosa si deve fare?“Servono leggi dure. Anzi, basterebbe applicarle. Bisogna limitare questo strapotere ultrà. In Inghilterra ci sono riusciti bene, anche in Spagna li hanno progressivamente ristretti sugli spalti”.
Ma i giocatori non hanno responsabilità?“Spesso si ritrovano costretti per i comportamenti dei club, che hanno via via ceduto ai gruppi estremi. Hanno cominciato pagando le coreografie e si è finito per entrare in una spirale negativa, dove impera il business”.
Basterebbe?“No. Ma limitare questo fenomeno è urgente per fermare la spirale di paura che fa scappare le famiglie dagli stadi. Il rapporto fra club e tifosi deve tornare a essere come un matrimonio. Nel senso che uno si sposa e per prima cosa pensa alla casa. Costruiamo stadi confortevoli e accessibili ai bambini. E poi, per esempio, il Real Madrid ha realizzato un centro sportivo bellissimo, dove c’è spazio per tutte le squadre, fino ai più giovani. Un sistema di valori sportivi fatto a scale, si sale un gradino per volta, in squadra. E puoi sognare di diventare un campione. È sana cultura sportiva”.