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Juventus formato Tevez, ora il Milan nel mirino

TORINO – Non c’è due senza tre, come da slogan bianconero. Dopo i successi in campionato contro Chievo e Udinese, ecco tre punti pesantissimi in Champions League, grazie al 2-0 sul Malmö griffato Tevez alla prima uscita europea della Juve di Allegri. La Signora ha ritrovato un successo all’esordio internazionale che le mancava dal lontano 2008. L’Apache, invece, ha saziato una fame atavica che durava da più di un lustro, 1988 lunghi giorni di astinenza dal’ultima sua prodezza in Champions datata 7 aprile 2009 (Manchester United-Porto 2-2). Ritrovato il gusto del
gol, l’argentino ha deciso di servirselo subito doppio. Con tanto di festeggiamenti – una via di mezzo tra la robot dance di Peter Crouch e l’imitazione delle mosse tipiche di Totó – dedicati a sua figlia Florencia (7 anni), la sorella di Katie (3 anni) e di Lito Junior (7 mesi), la bimba che sabato scorso aveva dedicato quello stesso balletto al papà esecutore dell’Udinese. “Sei tu la creatrice del robot! Ti amo figlia”, ha cinguettato l’Apache nella notte. La Juve e il suo popolo, invece, sono pazzi di lui, Carlitos. Del suo essere indemoniato, fedele alla causa, sempre pronto a stringere i denti e a caricarsi la squadra sulle spalle. Ma anche dei suoi colpi di classe, dalla triangolazione con Asamoah alla sua prima punizione vincente in bianconero, un tiro a giro che non ha fatto certo rimpiangere l’assenza dell’infortunato Pirlo. “Il gol non mi mancava più di tanto – ha dichiarato Tevez a caldo -, sono più contento per la vittoria della squadra. La punizione? Ho imitato bene Andrea, il vero fenomeno dei calci piazzati”.
Dopo il terzo gol consecutivo, il forte Apache ha una voglia matta di calare il poker, sabato prossimo in casa del Milan, sullo stesso prato dove l’anno scorso aveva colpito e dedicato il gol, con tanto di ciuccio in bocca, al suo ultimogenito Lito Junior: una sberla da fuori area (traversa e gol) che non aveva lasciato scampo ad Abbiati. Ma già prima il numero dieci aveva lasciato il segno, imbeccando con una magia il taglio di Lichtsteiner sul cui servizio Llorente aveva avuto gioco facile nel portare la Juve in vantaggio.

Ecco, Llorente: il navarro è ancora a secco dopo tre impegni ufficiali e sabato  sera pure lui vorrebbe tanto cominciare a gioire per un successo personale. Toccherà ancora a loro due, tanti dubbi non ce ne sono: per ammissione di Allegri, “Morata non ha ancora i novanta minuti nelle gambe e al momento potrà essere utile arrivando dalla panchina”. Né si può immaginare che alla Scala del calcio  –  dove potrebbe esserci anche Vidal – la Juve effettui un turnover scientifico: per quello ci sarà tempo mercoledì 24, quando allo Stadium arriverà il Cesena.

juventus

serie A
champions league
Protagonisti:
carlos tevez
Fonte: Repubblica

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