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Ora Rafa aspetta il vero Higuain e il Pipita che fa?

Tutto in una notte. E non ci sono calcoli da fare. La finale di questa sera dovrà dare una risposta decisa sulle qualità di questo Napoli. E non solo. Dovrà pure servire a Rafa Benitez per capire fino a che punto potrà continuare a fidarsi del suo gruppetto, dei vari Higuain, Callejon, Albiol, giocatori che lui stesso ha voluto che facessero parte del progetto tecnico. Nelle ultime settimane, le sue decisioni hanno racchiuso dei messaggi precisi, uno l’ha diretto sicuramente al Pipita le cui prestazioni non sono più convincenti da qualche partita. Nell’ultima, contro il Parma, è entrato soltanto nei venti minuti finali: l’allenatore spagnolo gli ha preferito Duvan Zapata, autore del primo gol, giunto a quota 4 reti in 5 gare tra campionato e Europa League.

SPINTA HIGUAIN A meno di sconvolgenti sorprese, dunque, il Napoli punterà sul suo giocatore migliore. L’avversario, poi, dovrebbe avere sufficiente prestigio per invogliare il Pipita a giocare la partita della vita. Ad eventi del genere lui è abituato, appena sei mesi fa ha giocato la finale del Mondiale brasiliano: la Supercoppa ha un’importanza ed un fascino diversi, ma è sempre un trofeo che il club vorrebbe affiancare a quello vinto dal Napoli di Diego Maradona, nel settembre del ’90. Non è stato casuale se nei giorni scorsi Higuain abbia detto di volerla dedicare proprio alla gente di Napoli, questa Supercoppa. Nei cui confronti, probabilmente, sentirà qualche senso di colpa, considerato che fin qui il suo rendimento è stato molto alterno.

SFIDA BUFFON Si ritroverà dinanzi la difesa meno battuta di tutta la Serie A, il Pipita. Un ostacolo per i più insormontabile, ma lui s’è detto convinto, nei giorni scorsi, che la Juve si può anche battere. E si ritroverà di fronte anche uno tra i migliori portieri al mondo. Una serie di impedimenti, insomma, che potrebbero avere solo il potere di infondere nell’attaccante argentino una voglia insolita, un qualcosa che dovrà gonfiargli i muscoli fino ad abbattere la resistenza della difesa bianconera. Coi compagni ha discusso a lungo in questi giorni di preparazione, nel dorato ritiro di Doha. A loro ha girato quella carica che soltanto chi ha un’esperienza come la sua, in fatto di eventi importanti, avrebbe potuto trasmettere. Anche lui ha capito, in ogni modo, che per battere la Juventus ci sarà bisogno di una prestazione super. Se in campo dovesse andare il Napoli visto nelle ultime settimane, allora sarebbe difficile pure ipotizzarla, l’impresa.

La Gazzetta dello Sport

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