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Zaccheroni sicuro: “Giocare di notte al San Paolo è difficile per chiunque. Sullo Scudetto…”

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«Giocare al San Paolo, in notturna, in anticipo o posticipo, è l’esperienza calcistica peggiore che possa capitare a un allenatore. E alla squadra che allena». L’inconfondibile accento romagnolo di Alberto Zaccheroni esonda dal telefono, lasciando intuire un sorriso più coinvolgente di quello di Robert De Niro nella fumeria d’oppio dei cinesi in ”C’eraunavoltainAmerica”.
Dunque, peggio anche di affrontare la Lazio nel derby?
«Non c’è paragone. Lì la pressione è per tutti e due alla stessa maniera. A Napoli c’è una passione travolgente. Andarci con la Juve, poi, è come affrontare un uragano a bordo di una barchetta… anche se la Juventus è in questo momento la squadra più forte d’Italia».
Il campionato potrebbe riaprirsi anche per Benitez?
«Piano. Se non ci fosse la Roma di mezzo… magari dieci punti non sarebbero poi così tanti: ma la squadra azzurra ha davanti a sé ben due avversarie. E pensare che entrambe possano piantarsi all’improvviso vuol dire essere davvero ottimisti…».
E che male c’è?
«C’è che non bisogna illudersi: sarebbe un errore. C’è il terzo posto da conquistare e magari l’Europa League su cui puntare tutte le proprie risorse visto che Benitez è uno che ha grandissima esperienza internazionale».
Le piace Rafa, vero?
«Sì,perché gli si legge in faccia la serenità di chi ha già vinto tanto e quindi sa come si fa».
La rimonta è impossibile?
«Io a Cesena ho visto una squadra che ha un po’ sofferto. Guardinga, attenta,che ha atteso troppo per capire una partita che era di facilissima interpretazione».
Un po’ severo.
«No, aspetti. Benitez ha giocato direi all’italiana: ha tenuto assai bloccati sia Maggio che Britos che poche volte sono venuti su, cercando di blindare in questa maniera una difesa che, nonostante tutto, è riuscita a far colpire di testa uno come Brienza».
Niente scudetto per il Napoli, allora?
«E no. Si giocasse sempre di sabato o domenica notte magari gli azzurri batterebbero persino il record di punti della Juventus dello scorso anno. Ma purtroppo per Benitez si gioca anche di pomeriggio. E di pasticci e di rimpianti ne ha accumulati tanti il Napoli in questa stagione».
Danni irreparabili?
«In ottica primo posto direi di sì. Ma io ero a Doha e lo spirito mostrato dal Napoli in quella notte nel Qatar l’ho rivisto anche martedì in Romagna».
Perché il Napoli è in grado di giocare alla pari con la Juve e la Roma, ma poi non riesce a battere Chievo e Cagliari?
«Manca nel dna del Napoli l’intensità. Non c’è la capacità di concentrare le proprie forze anche contro avversari modesti».
Napoli-Juventus è Tevez contro Higuain. Chi sceglie?
«Perché dovrei? Uno fa la prima punta, l’altro gli gioca leggermente dietro. Il gioco è fatto».
E Callejon?
«Forte. Chi se lo aspettava. Col Cesena gli ho visto fare qualsiasi cosa in mezzo al campo. Corre come un dannato».
C’è il boom degli argentini in Italia?
«Siamo l’America per loro. Una terra magica: Icardi e Dybala stanno facendo meraviglie. Gli altri ci snobbano un pochino, i brasiliani per esempio: ma Felipe Anderson della Lazio è davvero un fenomeno».
Gabbiadini è un buon rinforzo?
«Quando una grande squadra come il Napoli punta su un campione in erba italiano come Gabbiadini, tutti noi non possiamo che fare i complimenti. E sperare».

Fonte: Il Mattino

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