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Inter, Mancini: “L’obiettivo resta l’Europa, poi punteremo al titolo”

MILANO – “Le sconfitte insegnano ed è dopo quelle che si riparte per ricostruire”, per farlo è necessario “avere una squadra competitiva”, perché “l’Inter deve lottare per il vertice”, sempre. E’ questo il concetto espresso da Roberto Mancini alla vigilia del posticipo contro la Sampdoria “un pezzo della mia vita, così come lo è l’Inter”. E, visto che “l’esperienza insegna”, il tecnico manda un messaggio alla squadra, alla quale chiede di ritrovare un pizzico di spensieratezza. “Quando ero al City dopo una sconfitta contro l’Arsenal la squadra si alleggerì (mentalmente) e le vincemmo tutte arrivando fino alla conquista del titolo”. Resta però fondamentale non prendere più gol perché “solo le grandi squadre non subiscono reti”.

Crede ancora nello scudetto per la prossima stagione, considerando anche il prossimo mercato?
“A parte il dispiacere di tutti per l’eliminazione, è chiaro che dopo tutto deve passare e pensare in positivo, ma senza pensare al prossimo anno. Ora dobbiamo considerare le undici partite rimanenti, con 33 punti a disposizione tutto è possibile. L’anno prossimo potremo lottare per il campionato, sicuramente ci saranno nuovi elementi che daranno una mano, ripeto: lotteremo per lo scudetto”.
Cosa pensa della possibilità di vedere Mihajlovic al Milan?
“Gli voglio bene come un fratello e gli auguro il meglio. Per lui la panchina del Milan sarebbe una grandissima opportunità. Sarei contento per lui, è un grande allenatore”.
Cosa ha di più rispetto a lei?
“E’ più giovane (ride, ndc). E, questa, non è una cosa di poco conto”.
L’Europa League resta l’obiettivo o sarebbe meglio partire senza impegni europei nella prossima stagione?
 “Assolutamente, dovremo cercare di raggiungerla. Può portare anche ad altre competizioni e la società farà in modo di allestire una squadra per competere su più fronti”.

Come sta Shaqiri?
 “Per domani potrebbe essere un’opzione, assolutamente. Ieri si è allenato e ci sono possibilità di vederlo in campo”.
Rifarebbe alcune scelte?
 “Nessuno è infallibile, nel tempo occorre tanto lavoro. Ci sono stati degli errori, nessuno ha la bacchetta magica, ma tutti hanno sempre dato il massimo, anche se purtroppo non siamo riusciti a fare bene in Europa League. Quando ci sono dei cambiamenti occorre del tempo, ma vogliamo finire bene il campionato”.
Le sue parole possono apparire come alibi per i giocatori?
 “No, perché io sono sempre sincero. Hanno sempre fatto il massimo, e purtroppo non sono arrivati i risultati. In fin dei conti le vittorie fanno la differenza, ora siamo in difficoltà. Non dobbiamo però abbatterci. L’Inter del passato aveva tanti campioni, ma a volte non arrivavano i successi. Poi con il lavoro ci siamo riusciti. Occorre tempo, non possono bastare solo cinque mesi”.
Tornerà a Genova, una piazza importante per lei.
 “Nessuno può dimenticare quegli anni, ho giocato e lavorato con tantissime persone importanti per me. Ripeto, sono stati anni straordinari, il cuore però è un’altra cosa. Anche l’Inter è un pezzo della mia vita. Sarà un piacere tornare a Genova”.
Le piacerebbe lavorare con Mihajlovic in futuro, magari in veste di manager?
 “Potrebbe anche accadere, non voglio allenare fino a 80 anni”.

Senza risorse importanti da investire sul mercato, su cosa punterà per migliorare la squadra?
 “Fare questo lavoro all’Inter è molto stimolante, e credo che il club troverà le giuste risorse per fare una squadra competitiva. Sono tanti anni che la classifica non è quella solita, non è questo il dna dell’Inter. Con giocatori di esperienza tutti miglioreranno”.
Cosa serve per migliorare in fase difensiva?
 “Non ci sono strade particolari, anche quando si fa bene bisogna fare il massimo. Dobbiamo lavorare come sempre”.
Senza potenziali pressioni, la squadra potrà dare di più?
 “Spero sia possibile questo. Al City eravamo parecchi punti indietro rispetto alle altre, ma la squadra in quel momento si è sentita più serena ed è andata molto meglio. Certo, può capitare”.
Ha sentito il presidente Thohir nelle ultime ore? Cosa vi siete detti?
 “Il presidente era molto dispiaciuto dopo la partita, ma pensa positivo. Vuole centrare l’Europa League, come tutti, ed è molto vicino a noi, nonostante sia lontano. Tiene il nostro morale molto alto, anche lui pensa che dobbiamo arrivare all’Europa per preparare la prossima stagione al meglio”.
 

serie A

Inter
Protagonisti:
Roberto Mancini
Fonte: Repubblica

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