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Napoli, miglior attacco in Europa Ma è anche la difesa meno battuta

La «manita» in Europa League contro il Midtyjlland assegna al Napoli di Maurizio Sarri il titolo di miglior attacco e miglior difesa del torneo internazionale. Sedici gol fatti e uno solo subito in cinque partite, gli azzurri sono già qualificati ai sedicesimi con due turni di anticipo. I numeri della squadra sono impressionanti, e il tecnico li ha ottenuti, in questo torneo, con il Napoli/2, composto da un nutrito gruppo di calciatori che invece in campionato parte dalla panchina. Se qualcuno avanzasse un dubbio sul valore della rosa azzurra, già oggi dovrebbe allontanarlo. La forza offensiva della squadra è dirompente anche nelle seconde linee.

Tridente inedito

Contro i danesi l’allenatore aveva schierato addirittura un attacco inedito composto da El Kaddouri, Gabbiadini e Insigne. Cinque centri e la consapevolezza che chi sta nelle retrovie ha grinta e fame per far addirittura meglio degli attori protagonisti in campionato. Tre gol in venticinque minuti e Sarri, a fine gara, sorride e poi sbotta: «Ma non battiamo soltanto gli scarsi». Quasi un avvertimento a squadre come Arsenal o Liverpool che il suo Napoli potrà incrociare ai sedicesimi. Beh, come dargli torto. Nel frattempo in campionato, ha avuto la meglio finora su Milan, Juventus, Lazio e Fiorentina. Anche qui i numeri sono impressionanti: ventuno i gol messi a segno (Higuain vicecapocannoniere) e otto subiti. Di questi ultimi, sei incassati nelle prime tre gare, prima cioè del cambio di modulo. Già il 4-3-3, l’inversione di rotta che dato inizio al Napoli vincente e convincente.

 Dopo il cambio tattico

Numeri ancor più importanti se consideriamo lo score dalla rivoluzione tattica in poi. In dodici gare, tra campionato ed Europa League, dieci vittorie e due pareggi. Trentadue gol all’attivo, due soli al passivo. E le manite, come quella contro il Midtyjlland sono tre. Viene da sorridere pensando alle parole dello stesso Sarri alla vigilia della sfida con i danesi: ”Con il tridente sacrifichiamo i numeri dell’attacco ma abbiamo maggiore equilibrio a centrocampo e in difesa”. Chi si accontenta, gode. Evidentemente. Ma la mentalità del Napoli non è questa. L’allenatore, ieri sera, dopo la partita è andato negli spogliatoi. Ha guardato i suoi campioni e poi: «Udinese». Già la testa a domenica, e forse anche alla vetta della classifica.

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