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Renica: “Vi dico come si vince in casa della Juve”

Alessandro Renica, 136 presenze e 10 reti in azzurro: la Juventus era il suo bersaglio preferito, nel novembre 1988 segnò al Comunale di Torino il rigore del 5-3 (Maradona era stato sostituito 3’ prima) e quattro mesi dopo fece il bis al San Paolo in Coppa Uefa.
Ricorda, Renica?
“Sono emozioni indimenticabili. Erano i quarti di finale, perdemmo 2-0 all’andata, pareggiammo i conti al ritorno. A un minuto dai rigori, cross di Careca e mio colpo di testa vincente. Sembrava che ci fosse tutta la città sugli spalti quella sera”.
C’era anche nel 1986, il Napoli s’impose 3-1: non ci riusciva da quasi trent’anni.
“Lì capimmo che avremmo potuto vincere lo scudetto”.
Questo Juve-Napoli ha lo stesso significato?
“Se gli azzurri faranno risultato a Torino avranno buone chances, se dovesse andar male dovrebbero rialzarsi prima mentalmente, ma non sarebbero fuori dai giochi”.
Chi è favorito?
“Partono alla pari, forse il Napoli ha addirittura qualche possibilità in più. Però la Juve gioca in casa e il fattore Stadium lo conosciamo, è decisivo”.
Il campionato lo vince la miglior difesa?
“No, sono solo numeri: noi al Napoli lo abbiamo vinto due volte senza mai avere la miglior difesa. Certo non subire gol aiuta, però se l’attacco è fenomenale come quello del Napoli, prendere gol conta poco: l’importante è portare i tre punti a casa”.

Da ex difensore, come giudica la retroguardia

azzurra?
“E’ sempre una questione d’equilibro: il centrocampo sta facendo bene, gli esterni d’attacco danno una mano in tutte le zone del campo, tutti sono disposti al sacrificio”.

Stasera chi sarà decisivo?
“Troppo facile dire Higuain: quest’anno ha preso la squadra per mano”

repubblica
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