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L’album dei ricordi: Roma-Napoli, da capitan Ago al Pibe

Il fascino del derby del sole ad illuminare questo insolito lunedì festivo, Roma-Napoli non potrà però sfoggiare il fascino della notturna per motivi di ordine pubblico. Un che di inevitabile alla luce delle tensioni successive al dramma di due anni fa, con il tifoso partenopeo Ciro Espositoferito a morte negli scontri con gli ultras giallorossi occasionati dalla finale di Coppa Italia contro la Fiorentina in programma nella Capitale. Gli azzurri, distanziati in classifica di 5 lunghezze, hanno l’ultima occasione per riaprire la questione secondo posto, attualmente appannaggio della banda Spalletti. Per riuscire nell’intento, avranno nuovamente a disposizione il loro alfiere Gonzalo Higuain, dopo lo sconto di una giornata rispetto alla squalifica comminatagli per la scomposta espulsione di Udine.

Diversi i momenti rimasti impressi nell’immaginario collettivo, avuto riguardo alle sfide disputatesi all’Olimpico, ne scegliamo due – nel pieno rispetto della “par condicio” dell’album dei ricordi – che ci riportano ai magnifici anni 80.

 

Partiamo dal 20 febbraio del 1983, il derby del Sud cade alla quinta del girone di ritorno e i padroni di casa si impongono con un roboante 5-2. Successo preziosissimo che consente alla Roma (lanciatissima verso il secondo titolo della sua storia) di allungare a più 5 sul Verona di Bagnoli, contemporaneamente caduto ad Avellino. Bruno Conti, direttamente dalla bandierina, mette subito paura agli avversari ma il suo sinistro a giro incoccia la parte alta della traversa. Al 12’ della prima frazione Ramon Diaz illude il Napoli, con un preciso rasoterra, senza sapere che il gol a freddo sortirà l’effetto di scatenare i ragazzi di Nils Liedholm, che, dopo aver sfiorato il pareggio con il compianto Di Bartolomei e Pruzzo, lo trovano al 31’ con Sebino Nela, abile a spedire di testa alle spalle diCastellini lo spiovente pennellato da Prohaska su punizione. Al 41’ il momento sliding doors: Diaz si divora la rete del nuovo vantaggio a tu per tu con Tancredi e, sul ribaltamento di fronte, la Lupa la ribalta con un missile terra-aria di Ancelotti che va a spegnersi nel sette facendo venir giù lo stadio. Al 3’ della ripresa capitan Ago chiude i conti, con una bordata dai 25 metri su scarico di Falcao che piega le mani all’estremo difensore ospite, per poi replicare un quarto d’ora dopo – ma su calcio piazzato – per la personale doppietta. Al minuto 70 Pruzzo serve il pokerissimo al secondo tentativo, dopo che Castellini si era opposto alla sua prima conclusione. C’è ancora tempo per il bell’acuto di Raimondo Marino, che nel festival del gol dalla distanza va a segno dopo aver ricevuto palla daKrol. Al triplice fischio di Agnolin l’Olimpico fa festa, intuendo che il grande sogno può realmente tramutarsi in realtà.

 

Con la nostra macchina del tempo viaggiamo adesso fino al 26 ottobre del 1986, la sfida coincide con la settima giornata d’andata e Ottavio Bianchi fa esordire sulla mediana, accanto a Bagni e De Napoli, il ventiseienneFrancesco Romano, appena prelevato dalla Triestina. Il riccioluto centrocampista si rivelerà un elemento chiave ai fini della conquista del primo scudetto dell’epoca d’oro maradoniana, che sarebbe arrivato il successivo 10 maggio. Nel primo tempo le occasioni migliori capitano sui piedi di De Napoli, Giannini e Gerolin, al di là di una punizione del Pibe de Oro – deviata dalla barriera di poco sopra la traversa – e delle proteste azzurre per un mani di Righetti in area di rigore, reputato involontario dall’arbitro Redini. Pochi secondi dopo il rientro in campo la svolta: Giordano in contropiede disegna una parabola al bacio per Dieguito, che sbuca alle spalle di Desideri in ripiegamento e fredda Tancredi in uscita. La Roma si scuote e si getta a capofitto alla ricerca del pareggio, maGarella è bravo a dire di no prima (di piede, alla sua maniera) a Pruzzo e poi a Zibì Boniek. Lo stesso baffuto bomber giallorosso nel finale si fa espellere per doppia ammonizione, subito dopo il neo entrato Carnevalechiama al miracolo il portiere capitolino, che con un colpo di reni evita lo 0-2 smanacciando in angolo.

 

Operazione amarcord conclusa anche per questa settimana, appuntamento alla prossima pagina dell’album dei ricordi

fonte, alfredopedullà

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