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Fagner, dalla morte sfiorata al sogno Mondiale

Le tappe della carriera e la non prevista convocazione di Tite

Passato il grande spavento, il classe ’89 cominciò la sua carriera da calciatore entrando nelle giovanili del Corinthians. Qui bruciò le tappe: debuttò in prima squadra a soli 17 anni e dopo una sola stagione si trasferì in Europa, accettando la corte del Psv Eindhoven. Il trasferimento in Eredivisie non rispose alle aspettative e l’avventura terminò dopo un solo anno e appena tre gettoni in campo. “Rimasi da settembre a gennaio senza allenarmi, senza fare niente. Pensai addirittura di lasciare il calcio” ha dichiarato recentemente alla FIFA. Lasciato il Psv il terzino fece ritorno in patria e dopo qualche settimana firmò per il Vasco de Gama. Nel club di Rio de Janeiro ritrovò la condizione migliore e si guadagnò un’altra chiamata dal grande calcio, precisamente dal Wolfsburg. Con i Lupi di Germania l’esperienza cominciò bene, ma diventò negativa con il passare dei mesi e ciò lo spinse a tornare in prestito al Vasca. La situazione con i bianconeri precipitò e il Wolfsburg lo cedette definitivamente al Corinthians. Con Tite in panchina il Timão fece un’annata da record, ma Fagner continuò a offrire prestazioni di alto livello anche dopo l’approdo dell’allenatore sulla panchina del Brasile. Nonostante l’ottimo rendimento però, complice anche una situazione fisica non ottimale, mai il laterale difensivo si sarebbe aspettato di essere chiamato dal suo ex mister per il Mondiale. Davanti infatti c’erano due calciatori affermati come Dani Alves e Danilo pronti a sbarrargli strada. L’infortunio del terzino del Psg gli ha invece, poi, aperto clamorosamente le porte per la Russia e lui ha vissuto con la famiglia e gli amici gli attimi in cui è stato ufficialmente inserito nella lista dei convocati, con pianti di gioia a sottolineare gli enormi sforzi fatti tutta la vita per raggiungere questo traguardo.

Fonte: SkySport

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