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Gli interventi di Arturo Di Napoli, Marco Bucciantini e Fabrizio Ferrari a Radio Marte

A Radio Marte nel corso della trasmissione “Marte Sport Live” è intervenuto Arturo Di Napoli, allenatore.
“La sfida è importante per entrambi, il Napoli ha qualcosa in più da perdere ma la gara è complicata per entrambe. Sono due squadre con talento e identità di gioco. Handanovic oppure Ospina? Il secondo sta facendo molto bene, in questo momento è un gradino suo. Le due difese? Giocatori importanti e moduli diversi, io credo che al momento tutto il reparto difensivo del Napoli si stia comportando molto bene, gli uomini di Spalletti si sposano bene con i suoi codici, il Napoli può sognare di andare fino in fondo allo Scudetto, se lo merita la città. A centrocampo penso che l’Inter sia un gradino sopra, c’è Barella che ha qualità e quantità pazzesche. In attacco c’è da divertirsi, penso che siano sullo stesso livello in questo reparto. Il Napoli ha un potenziale importante ma l’attacco dell’Inter non è da sottovalutare. Il complesso però farà la differenza e al momento il Napoli è più squadre.
Chi mi piace di più tra Simone Inzaghi e Spalletti? Penso che Spalletti si avvicini di più alle mie idee di un gioco più corale, a me non piace il 3-5-2. Spalletti si sta prendendo una grandissima rivincita, al momento è uno degli allenatori più preparati e mi piace come uomo, prende sempre posizione e questo mi piace molto. Più rimpianti per il mio periodo con l’Inter o con il Napoli? Nell’Inter sono nato e cresciuto, nel Napoli potevo avere più occasioni ma il calcio è anche questo, le responsabilità principali sono le mie ma ho fatto una buona carriera. Se avessi dato continuità a Napoli avrei potuto avere una riconoscenza maggiore”.

A Radio Marte nel corso della trasmissione “Marte Sport Live” è intervenuto Marco Bucciantini, giornalista.
“La Nazionale ha sbagliato una partita diventata troppo difficile, ci siamo messi in una situazione delicata in un girone in cui avevamo vantaggio tecnico. Abbiamo qualità e risorse per tirarci fuori, anche il Portogallo ci sarà ai playoff quindi non c’è niente di assicurato. Tutto nasce dal pari contro la Bulgaria, che ci avvelena la coda. Andremo a giocarci le due partite, penso che tutte le altre gare tifavano le altre perché è peggio con l’Italia agli spareggi. Mancini ha troppa riconoscenza verso il gruppo? Va detto che abbiamo avuto delle assenze, da quando si è fatto male Spinazzola in generale la squadra ha giocato peggio. Poi mancavano Pellegrini e Verratti, Jorginho poi non era in condizione. Non voglio essere pessimista, con la Svizzera non abbiamo fatto nemmeno tanto male. Purtroppo si sono messi in una situazione in cui invece bisognerà giocare bene, con gare secche. L’eliminazione diretta renderà i valori e le gare ancora più bloccate. Molto conterà anche il fattore in casa. Ovviamente sarebbe meglio evitare il Portogallo, nelle prossime 2 gare a parte una finale con il Portogallo a Lisbona saremmo comunque favoriti. Speriamo che gli attaccanti arrivino in forma. Inter-Napoli? Chiaramente per l’Inter è una partita già decisiva, prima o poi dovrà vincere uno scontro diretto. Questo non vuol dire che la gara non sia meno importante per il Napoli. Sono sempre convinto che il Napoli di Sarri perse lo Scudetto con la partita persa in casa contro la Juventus per 0-1: in quel momento bisognava dare un segnale alle avversarie. Puoi perdere e la classifica non cambia magari però se il Napoli è più forte deve dimostrarlo. Sarà una grande partita, l’Inter è fortissima e profonda, forse può cambiare la partita perché pesca meglio dalla panchina. Ma è una gara importante per il Napoli, perché questo è il suo momento”.

A Radio Marte nel corso della trasmissione “Marte Sport Live” è intervenuto Fabrizio Ferrari, giornalista.
“Mancini? Più che sbagli è un discorso di principi, di modi di vivere il calcio. Noi preferiamo sempre giocare per non perdere e non per vincere, questa è la differenza. Spalletti non si è lasciato proprio bene con l’Inter, ha riportato per 2 volte di fila l’Inter in Champions League e gli obiettivi erano quelli. Gli Zhang gli promettono grandi giocatori ma poi non arrivano per il blocco in Cina, di fatto lavora con la squadra che aveva avuto Pioli. Se penso al secondo anno di Spalletti all’Inter a gennaio arriva Soares quando a Conte invece arrivò Eriksen. Lui ha fatto il record di punti in campionato della Roma nel mezzo del caos Totti, che voleva giocare a 40 anni senza il fisico di Ibrahimovic. In Roma-Genoa Totti entra ma la squadra soffriva. Spalletti ha fatto con Totti quello che la Juventus e Sarri avrebbero dovuto fare con Ronaldo. Anche quando ereditò la squadra di Garcia superò l’Inter e arrivò in Champions, facendo rinascere Dzeko e inventandosi Nainggolan dietro la punta, facendo vedere la porta a Salah, che poi gli ha dato i meriti. Spalletti ha valorizzato tantissimi giocatori, penso a Emerson Palmieri per esempio. Inzaghi? Ho ancora perplessità, erediti la squadra ma non riesci a confermare le certezze. Per ora non ha vinto uno scontro diretto. La sua Lazio, pur con il centrocampo più forte della Serie A, si è qualificata solo una volta in Champions League: forse è un po’ poco. Vero è che ha vinto Supercoppa e Coppa Italia ma a livello internazionale secondo me non ha portato crescita. L’Inter ha giocato bene il derby ma non l’ha vinto, il Napoli non ha sfruttato la gara contro il Verona, le squadre hanno creato tanto senza vincere quindi hanno il dente avvelenato entrambe. Il Napoli deve dimostrare se può ambire allo Scudetto o no: se lo vuoi vincere queste partite si devono portare casa, in una maniera o nell’altra”.

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