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Gli interventi di Stefan Schwoch, Michele Serena e Daniele Verde a “1 Football Club”

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Stefan Schwoch, ex calciatore di Napoli e Venezia. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione di calcioinpillole.com.

Sul Venezia di Zamparini
“Ho solo ricordi belli, a partire dai compagni di squadra. Mangiavamo tutti insieme, solitamente accade di rado nei club. Zamparini voleva sempre vincere, era di una personalità fortissima e che a differenza di altre quando dava la parola quella era. Potevi stare sicuro che anche se non valevi niente se ti diceva una cosa il giorno prima ti arrivava. Ha cacciato tantissimi allenatori, ma se ti diceva qualcosa quella era. Un ricordo personale è che quando firmai il contratto gli chiesi un orologio in caso di 15 gol e lui quando raggiunsi il quattordicesimo me lo diede ad una cena con la squadra”.
Sulla partita tra Venezia e Napoli e la sosta delle nazionali
“Sono insidiose le partite dopo la sosta, ma il Napoli non si può permettere tempo di perdere punti, ha già consumato i bonus contro Empoli e Spezia. Deve fare posta piena lì, ma non deve sbagliare niente. Se il Napoli vince su Milan o Inter può guadagnare: è una tappa fondamentale per il proseguo del campionato”.
Su chi è uscito più rinforzato dal calciomercato invernale
“La Juventus. Ha preso il meglio dal mercato e poi Zakaria che anche se è passato in secondo piano ha preso due calciatori su due punti dove servivano. Lazio e MIlan non si sono mosse benissimo sul mercato, meglio stare fermi se devi scegliere a caso”.
Sul diritto del Napoli di sognare lo scudetto
“Se il Milan fa il colpo contro l’Inter, accorcia sulla prima in classifica. Deve lottare fino alla fine”.
Sull’assenza più pesante per Spalletti
“Anguissa e Osimhen, la difesa si è comportata bene anche senza Koulibaly”.

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Michele Serena, ex calciatore, fra le tante, di Juventus ed Inter. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione di calcioinpillole.com.

Sull’esperienza nel Mestre con Zamparini
“Ieri ho sentito la brutta notizia e mi dispiace. Ero molto giovane, era la mia prima esperienza e lui era l’artefice della scalata. Ho il ricordo di una persona molto carismatica che voleva tutti i costi arrivare agli obiettivi prefissati. La sua vita si è contraddistinta da grande ottimismo e capacità. Confermo che fosse una persona buona d’animo anche se lui si è fatto la nomea di ‘mangia allenatori’, ma aveva un rapporto paterno con tutti”
Sull’esperienza alla Juventus ed il paragone odierno
“Lo stile Juve non è cambiato negli anni. Io parlo del 1989, ma il DNA è particolare: grande professionalità, altrimenti ti mandano via. Giocatori bravi e tecnici, ma bisogna comportarsi in un certo modo e maniera. Sono sempre stati così”.
Sulla coppia Bonucci-Chiellini
“E’ ancora una delle migliori e ti fa aprire delle riflessioni a riguardo. Hanno scritto e scriveranno ancora pagine di storia. de Ligt è molto forte, non so le motivazioni che lo spingano altrove, ma la Juventus saprà come sopperire. Non so quali fossero le aspettative nei suoi confronti, è molto giovane e che viene da una realtà diversa perché il campionato olandese non può essere paragonato a quello degli altri top europei. Spero che in quello italiano tornino i campioni che gli diano il fascino di un tempo, ma quello dipende anche dal fattore economico”.
Sulla scuola italiana
“Penso che sia ancora la migliore, ma pecchiamo di coraggio nel lanciare i giovani anche in Serie A, permettendogli di maturare anche con degli errori. Dalle altre parti invece li lanciano e poi raccolgono i frutti”.
Sulla possibile salvezza della Sampdoria
“Sicuramente si salverà perché ha un organico che glielo permetterà. Le vicende societarie penso abbiano inciso, ma neanche tanto. Penso sia l’anno della rifondazione”.
Su Italiano e quanto abbia cambiato la Fiorentina
“Parliamo di un campionato differente rispetto a quello degli altri anni, rivitalizzando la squadra e l’ambiente. Il lavoro che sta facendo è egregio. Vlahovic? Glielo auguro di sopperire alla sua mancanza: è il capocannoniere, ma si sono mossi sul mercato in quella direzione nel cercare di trovare il sostituto”
Sull’Inter e lo Scudetto
“Sono d’accordo nel dire che sia la favorita, può bissare la vittoria dello scorso anno. Pur con cessioni eccellenti si sono rinforzati non solo in quel reparto, ma anche negli altri e nella sua totalità”.
Sul difensore più forte della Serie A
“Dico Bastoni ma perché finalmente è un giocatore giovane ed italiano e che si trova in grandi palcoscenici”
Su dove può arrivare il Napoli di Spalletti
“Penso che lotterà e rimarrà aggrappato alla prima posizione, lottando per le proprie chance anche per lo Scudetto. La classifica non è così lunghissima e bastano due partite che possano rimescolare le carte. Sarà una bella lotta sia per lo Scudetto che per la Champions”.
Sull’addio di Insigne
“Dal punto di vista tecnico perdiamo un giocatore bello da vedere e che fa emozionare. Lui, però, economicamente ci ha sicuramente guadagnato”.

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Daniele Verde, calciatore dello Spezia. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione di calcioinpillole.com.

Sulla possibilità di puntare al Puskas Award
“Come viene la prendo. Se vedo un pallone in area la prendo al volo (ride, ndr). Nell’ultimo gol ho segnato di destro, non so neanche io come ho fatto”
Sulla fatica di emergere a Napoli
“Anche io mi posi questa domanda, è un peccato perché ci sono tanti talenti che vanno via e per noi partenopei è un peccato sprecare un’opportunità del genere. Giocare davanti alla nostra gente e città sarebbe bellissimo”
Su cosa manca al Napoli per competere per lo Scudetto
“Non credo manchi qualcosa, ma bisogna guardare anche altre squadre. Da napoletano non sono obiettivo, penso vada tutto bene, ma bisogna lottare e cercare di vincere. E’ una squadra che ha tanti giocatori e può variare con tutti coloro che sono in rosa. BIsogna avere tanta fortuna e crederci”
Sulla possibilità di venire al Napoli
“Non lo so, lo ripeto e l’ho sempre detto che giocare davanti alla mia città è qualcosa di spettacolare e unico. Il mio cuore è Azzurro, per la mia città non ci sarebbe un rifiuto. Allo Spezia sto benissimo, amo la città e mi godo le giocate”.
Sull’aver convinto Thiago Motta
“Eravamo in tanti poi ci siamo ritrovati in pochi per infortuni e altro. Ho trovato difficoltà nell’approcciare una tipologia di allenamento con poca gente, poi ho trovato il mio posto”
Sui consigli di Thiago Motta per affinare le qualità
“Cerca al di là della qualità anche di tirare fuori la quantità che in questo calcio bisogna metterla rispetto ai suoi anni. Prima c’era più qualità, ora bisogna correre e sacrificarsi e l’ho imparato negli ultimi anni per metterlo al servizio alla squadra”
Sull’obiettivo salvezza dello Spezia
“La cosa più importante è quello di aiutare la squadra, c’è un bel feeling e sono contento di aiutarli mettendo la mia esperienza e gioco per aiutarli fino alla fine. Loro ovviamente devono aiutarmi a cercare la salvezza il prima possibile”
Sulle differenze tra il calcio spagnolo e italiano
“In questo momento è la qualità: lì si gioca molto più a calcio senza guardare la tattica. C’è più divertimento sicuramente, la loro forza è quella di giocare a calcio e non pensare a niente. Questo mi ha spinto ad andare in Spagna.
Un aneddoto su Ronaldo il Fenomeno
“Tirai una punizione da 40 metri, lui mi applaudì. Mi commossi, dopo che lo vedevo in tv e lui mi batteva le mani. Io vivo di questo. Non era Ronaldo in quel momento, era il Presidente e non faceva pesare il suo nome. Scherzavamo e parlavamo di tutto meno che di calcio: questo ci ha spinto fino alla salvezza, divertirci ogni giorno”.
Sul campionato greco
“Le prime quattro squadre sono al vertice ed hanno un’esperienza diversa rispetto a quelle sotto, ma dovrebbero crescere un po’ seppur vivano il calcio in modo focoso, un po’ come qui nel Sud Italia. E’ una cosa bella, ma se dai tutto anche se sbagli la giocata per loro va bene”
Sulle chance del Napoli di vincere lo Scudetto
“Le probabilità sono alte, è una squadra che gioca per questo. Non è una squadra che lotta per altri obiettivi, è il loro punto primario. La favorita? Per me tante, vicino al Napoli ci sono Inter e Milan, quindi ci sono tre/quattro squadre che possono giocarsela”.

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