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EDITORIALE DEL LUNEDI’ – Addio sogni di gloria, gli azzurri fuori dalla lotta scudetto, dopo l’ennesimo k o interno

Editoriale del Lunedì . Ci risiamo! Il tabù interno colpisce ancora; il Napoli, per l’ennesima volta cade tra le mura amiche dello stadio Maradona che oramai è divenuto terra di conquista per quasi tutti. Ieri, per giunta, ad espugnare Fuorigrotta è stata la capolista Inter con un perentorio 0 -3 che, tuttavia, va oltre i reali demeriti della formazione partenopea, la quale ha sfiorato in più occasioni la rete, sventata, spesso, dal portiere Sommer e da una traversa colpita da Politano. La gara contro i nerazzurri doveva essere l’occasione giusta per tentare di rientrare nella corsa scudetto, accorciando, con un successo, i punti di distacco dalla vetta della classifica, purtroppo così non è stato. Chi pensava che in seguito alla vittoria di Bergamo, gli azzurri fossero tornati quelli conoscevamo, si sbagliava di grosso, pur se con l’avvento sulla panchina  di Walter Mazzarri, qualcosina di buona si era notato. Il Napoli ha tuttora grossi problemi, sia di condizione fisica che mentale e soffre tantissimo la pressione del proprio pubblico, infatti in nove incontri disputati, tra campionato e Champions ha subito ben cinque sconfitte, vincendo soltanto due volte e pareggiando altrettanto; un ruolino di marcia da squadra in lotta per la salvezza. Discorso totalmente diverso per quanto riguarda i match  in trasferta, dove non ha mai perso, portando a casa per cinque volte su sette l’intera posta in palio. Attualmente la situazione in classifica si è ancor di più complicata, dopo che la Roma ha raggiunto e superato, per differenza reti, i campani, facendoli uscire dalla zona Champions. Davvero impensabile una cosa del genere a bocce ferme, in estate, quando tutti gli addetti ai lavori davano la squadra Campione d’Italia, sicura compagine da battere. Quella di ieri sera, è stata una brutta botta per il patron De Laurentiis e per i calorosi tifosi azzurri accorsi in massa al Maradona, auspicando il ritorno alla vittoria che manca dal 26 settembre scorso. Dopo la buona partita con l’Atalanta, dunque, per il neo tecnico, due mazzate consecutive e ben sette gol al passivo, soprattutto in conseguenza di una difesa colabrodo, quasi di burro che permette agli avversari di andare indisturbati a rete. Le assenze dei due terzini mancini non può essere assolutamente un alibi. A parziale giustificazione del nuovo inciampo interno ci sono pure gli errori dell’arbitro Massa che, a detta del noto moviolista di Medisaset, l’ex arbitro Graziano Cesari, la prima rete interista era da non convalidare per un precedente fallo  su Lobotka a centrocampo. Inoltre Cesari ha evidenziato che il fallo in area, subito da Osimhen al minuto 58, poteva essere da calcio rigore. Insomma è piovuto sul bagnato. Sta di fatto che a meno di impensabili miracoli, con la partita contro l’Inter, il Napoli, per la delusione di milioni di appassionati dei colori azzurri, esce prematuramente dalla scena scudetto. Questa squadra, fantasma di quella che ammiravamo solo sei mesi fa, oggi non è all’altezza dei rivali interisti che meritano il primato. Adesso Mazzarri deve lavorare moltissimo sulla testa dei propri ragazzi ed intervenire sulla fase difensiva che latita se non vuole correre il rischio di non entrare neanche tra le prime quattro, obiettivo minimo da raggiungere senza se e senza ma.

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