EDITORIALEIN EVIDENZA

EDITORIALE DEL LUNEDI’ – Napoli che disastro, Mazzarri e gli azzurri, letteralmente nel pallone, Zielinski un pesce fuor d’acqua

Editoriale del Lunedì. Ancora una volta, i tifosi partenopei restano delusi ed amareggiati un risultato negativo e per un‘altra prova disatrosa della loro squadra del cuore. Ieri, a San Siro, nuova sconfitta ad opera del Milan che, grazie al solito orrore difensivo, ha fatto sua la gara, con una rete di Hernandez, nel primo tempo che è bastata per vincere la partita. Per la cronaca, il Napoli, per la quinta trasferta consecutiva,  non è riscito a realizzare nemmeno una rete. Gli avanti azzurri hanno le polveri bagnate da tempo e pure quando creano quelle poche occasioni da gol, mancano clamoramente il bersaglio. Una situazione che condanna giocatori ed allenatore, i quali non sonon più capaci di fornire una prestazione all’altezza del loro standard. Incredibile davvero, come può una formazione, vincitrice dello scudetto, cadere così in basso dopo solo pochi mesi dal trionfo. Che io ricordi, una cosa del genere non era mai accaduta in passato in occasione del primo e secondo tricolore. Oggi come oggi, pensare di arrivare in zona Champions, con le concorrenti che volano a suon di gol, è una vera utopia. Per rimediare agli errori dek tecnico francese, primo colpevole della stagione fallimentare, con Mazzarri si è fatto ancora peggio. Il tecnico di San Vincenzo, così come la squadra sono andati letteralmente nel pallone. A pagarne le conseguenze la piazza napoletana che non meritava un’annata tanto vergognosa. Se stilassimo una pagella realtiva alla gara con i rossoneri, tranne qualcuno, nessun giocatore raggiungerebbe la sufficienza, a cominciare da Gollini che, sicuramente poteva fare di più, sul suo palo, in occasione del tiro di Theo Hernandez. Secondo il mio parere, salverei dall’anonimato, solo Politano, Mazzocchi e il geogiano. Per non parlare del buon Walter, additato da De Laurentiis cone un amico di famiglia chiamato a dare una mano al Napoli, Altro che amico, l’ex Cagliari è venuto solo a far danni. Ieri, a Milano, dopo un quaro d’ora iniziale  discreto la squadra si è completamente spenta smenbtendo il vecchio detto : “Luci a San Siro“. Certo è che questa formazione sta pagando a caro prezzo la mancanza di un centravanti puro come Osimhen, assente oramai da mesi considerando, infortuni, scioccheezze e Coppa d’Africa. Sabato pomeriggio, a Fuorigrotta, contro il Genoa dovrebbe essere in campo ma porebbe essere troppo tardi. La cosa più preoccupante è rappresentata dal fatto che il Napoli ha perso ogni identita, manca di ideee, di inziative e di cattiveria agonistica. Inoltre, atttualmente, far giocare Zielinski è solo controproduvente, visto che il polacco ha la testa da un’altra parte. Occorrerebbe molto di più impiegare un patrimonio del club con Lindstrom, il quale ha grandi doti e deve soltanto essere valorizzato. Purtroppo, gli azzurri perseverano nel non  fare risultato contro le cosiddette big, avendo perso con tutte, tranne che conb l’Atalanta che, tuttavia, in questo periodo, corre come un treno. Il Napoli è diventata una provinciale? Fa a male a dirlo ma la realtà, ahimè è questa.

Commenti
Segui il canale PianetAzzurro.it su WhatsApp, clicca qui