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Il graffio mondiale di Corbo – Quante idee, tutte buone per rovinare la Nazionale

Alle 18, Francia-Germania. I mondiali stasera riprendono. Le partite salveranno dalla noia. Il calcio piace anche senza la Nazionale, lo dimostrano gli ascolti. Non interessa leggere come rilanciarla. I due giorni di stop hanno lasciato purtroppo spazio ai dibattiti, aiuto. Anche l’ovvio vuole la sua parte dopo una simile disfatta, ma ce n’è troppo. La banalità che ha maggior successo: credere nei settori giovanili. Già, ma chi dice questo, vive in un igloo e dialoga solo con pinguini e orsi polari? Nello stile di impresa dei club italiani, foraggiati dalle tv per un miliardo l’anno ma zavorrati di debiti, un vivaio costa solo 2,75 milioni per club. In Germania 4,4. Quasi il doppio. Il Barcellona stipendia 36 allenatori e cerca il vampiro uruguaiano Suarez per 88. Se i club europei prestano al mondiale l’82 per cento dei giocatori in gara, nati in tutti e 5 i continenti, vuol dire che nel villaggio globale è l’Europa il traguardo, il crocevia, la scuola del calcio. Il ragazzo italiano per non sparire oggi va all’estero. L’ha capito De Laurentiis che non crede nei vivai, è il cinema il suo modello, scrittura attori fatti, produce film, e ciao. Propone quindi meno squadre (da 20 a 16 in A) senza barriere, comunitari ed extra. Calciatori pronti, scelta più ampia, bassi costi, migliore spettacolo. Direte: così peggiora non migliora l’Italia per i mondiali futuri. Giusto. Ma De Laurentiis cura il Napoli, gli interessi del suo club: chi deve salvare la Nazionale, lui o la nuova Figc?

La Repubblica

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