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Insigne ottimista: ” Devo pensare solo a lavorare e tornare presto in campo”

SUBITO AL LAVORO. Si fa accompagnare dal fisioterapista, appoggiandosi sulle sue spalle, e percorre i corridoi insieme a Doninelli, centrocampista del Benevento anche lui operato al crociato a inizio settimana: «Scusa se ti faccio andare così piano», gli dice sorridendo Lorenzo che lo precede. Una delle dottoresse che lo segue da vicino gli consiglia di bere qualcosa prima di iniziare la sua ora di lavoro agli attrezzi: «Sì, ma solo un succo di frutta», dice al padre Carmine che è con lui insieme con il fratello Marco. L’umore è buono, la carica è tanta: «Sto bene, sto bene», ripete più volte. «I dottori hanno detto che sono quello che hanno visto meglio dopo l’operazione? Speriamo sia così, speriamo vada tutto bene. Ora devo pensare solo a lavorare, spero di tornare al più presto in campo».

FORZA DI VOLONTA’. La determinazione è il suo grande segreto, Insigne ha sempre avuto voglia di lottare: «Ha un carattere forte – racconta il papà Carmine che lo segue con gli occhi – e il fatto di non essere un gigante può essere un vantaggio. Poi in queste situazioni conta molto la forza di volontà e Lorenzo ne ha da vendere, per questo sono sicuro che lo rivedremo in campo il prima possibile». Le stesse qualità che aveva sottolineato dopo l’intervento anche De Nicola: «Sta affrontando quest’infortunio con la serenità e la maturità di un quarantenne. Sta già facendo riabilitazione, proseguirà con il protocollo solito che utilizziamo». «E’ molto carico e ha tanta energia – aggiunge il fratello – si è ripreso subito e ha tanta voglia di tornare presto protagonista».

IL PIANO DI RECUPERO. La rieducazione è iniziata ieri pomeriggio a Villa Stuart e proseguirà stamattina sempre nella clinica della Capitale. Nel pomeriggio invece Insigne sarà dimesso e tornerà a Napoli. Da domani lavorerà di mattina a Castelvolturno e di pomeriggio a casa, dove sarà seguito da un fisioterapista della società. Successivamente inizierà la seconda fase del recupero aggiungendo anche il lavoro in piscina, che farà insieme a Zuniga, reduce dalla visita a Pisa, in una struttura vicina al centro sportivo azzurro.

«GRAZIE A TUTTI». In queste ore sono stati tanti gli attestati di stima e i tweet ricevuti, da compagni di squadra, colleghi, allenatori e tifosi. Da Higuain a Reina, passando per Rafael, Mertens, Inler, David Lopez, Michu, Ghoulam, Reveillere, Fernandez e Toni Doblas e per amici come Immobile, Florenzi, Quagliarella e Marrone. Naturalmente Lorenzo ha voglia di ringraziare tutti: «Mi ha fatto molto piacere ricevere telefonate e messaggi da compagni e colleghi, sono stati molto gentili con me e voglio dire grazie a tutti, dal primo all’ultimo, perché mi hanno davvero fatto felice. In momenti così gli amici ti danno ancora più forza», racconta prima di infilarsi in palestra dove lo attende la sua prima ora di fisioterapia. In sala ci sono molti suoi colleghi (Esposito del Latina, Ragusa del Vicenza e Baldanzeddu della Virtus Entella), attaccate al muro le maglie dei tanti campioni che sono passati da Villa Stuart (Totti, Amauri, Jovetic, Ranocchia, Thiago Motta, Miccoli, Quagliarella, Aguero): Lorenzo si stende su un lettino e comincia a lavorare. Duramente.

OBIETTIVO QUATTRO MESI. «L’intervento è andato molto bene – racconta il professor Mariani con felicità – e credo si intuisca anche guardandolo. Lunedì si è operato e adesso già cammina e fa fisioterapia, meglio di così…». La speranza, dello staff medico del Napoli e dell’equipe che lo ha operato, è che Insigne torni in campo fra quattro mesi, nel rispetto del protocollo di recupero del chirurgo. A influire, ovviamente, sarà anche la volontà del calciatore, al primo infortunio serio della sua carriera. Arrivato dopo 109 partite e 15 reti con la maglia del Napoli e nel momento migliore della sua stagione, quando aveva ritrovato la forma e stava per tornare in Nazionale, e a pochi giorni dal rinnovo, così come era successo anche a Zuniga. Una sorta di maledizione che si è abbattuta sul Napoli per la seconda volta consecutiva in un anno.

DE LAURENTIIS. A rincuorare Insigne ieri mattina anche il presidente De Laurentiis, che è andato ad abbracciare di persona uno dei suoi giocatori preferiti, quello che aveva “investito” del ruolo di sostituto di Lavezzi: «Speriamo possa tornare il prima possibile», aveva detto il numero uno azzurro dopo il brutto infortunio al Franchi. In serata è rientrata invece nella clinica di Via Trionfale anche la moglie Jenny, che era stata con lui anche lunedì quando si è operato. Oggi torneranno tutti a Napoli, dove Insigne continuerà a lavorare senza soste.

PROGRESSI. Ieri la prima giornata di lavoro è durata poco meno di un’ora, piegamenti e esercizi con la molla elastica sotto gli occhi dei fisioterapisti e dei familiari. Quando è uscito dalla palestra non ha avuto bisogno nemmeno di farsi aiutare, camminava già da solo con il tutore: «Torna presto Lorè…», gli hanno detto alcuni pazienti napoletani che lo hanno incrociato nel caldo pomeriggio romano. «Ci provo, farò di tutto», ha risposto Insigne che poi insieme a Doninelli, il suo compagno di lavoro, è andato nello studio di Mariani. Appena il numero 24 del Napoli ha visto il chirurgo davanti alla porta ha esclamato: «Hai visto dottò? Sto già in piedi». Naturalmente felice il professore, che ha sorriso e si è complimentato con lui: «Alla grande Lorenzo, continua così». Sorridente anche papà Carmine, che ha osservato la scena ed era quasi incredulo: «Fa veramente impressione vedere mio figlio già camminare, questo dottore fa i miracoli». Sì, gli stessi che il figlio vuole tornare a fare presto in campo. Il Napoli non può fare a meno di lui.

Corriere dello Sport

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