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Milan, sui calci piazzati si cambia. Inzaghi, la media punti piange

MILANO – E’ uno dei momenti più delicati del Milan degli ultimi anni. La sconfitta di Genoa ha portato la squadra rossonera in 7a posizione in una zona di classifica che in questo momento non consentirebbe nessun tipo di qualificazione alle coppe europee. Una situazione resa ancora più deludente dal fatto che la formazione di Inzaghi non ha impegni internazionali in questa stagione, quindi potrebbe concentrarsi solo sul campionato. Un vantaggio che stanno sfruttando al meglio Genoa e Sampdoria e, in misura minore, la Lazio.

SI CAMBIA SUI CALCI PIAZZATI – Non a caso, oggi Adriano Galliani ha deciso di andare a Milanello per confrontarsi con Inzaghi e lo staff tecnico. Al centro dell’attenzione in particolare i continui gol subiti su calcio piazzato. A Marassi è stata ancora una volta fatale ai rossoneri un’azione nata da calcio d’angolo. Sul tavolo un possibile passaggio dalla marcatura a uomo alla zona in area in questi casi. Un accorgimento non particolarmente complicato dal punto di vista tattico e tecnico. Ma una modifica di questo tipo dopo 14 giornate, nel corso di un’annata cominciata con l’arrivo del mago delle palle inattive Gianni Vio dalla Fiorentina, suona come l’ammissione di una sconfitta. Di sicuro Inzaghi deve adottare delle contromosse alla vigilia di due impegni delicatissimi prima della sosta natalizia: Napoli in casa, Roma in trasferta. Finora il Milan non è mai riuscito a battere le squadre che, al momento dell’incontro, precedevano in classifica: ko con Juventus e Genoa, pareggio con la Sampdoria.

LA MEDIA PUNTI PIANGE –
Inzaghi è chiamato a una scossa. I numeri iniziano a essere impietosi. La sua media punti in Serie A – 1.5 a partita dopo 14 giornate – è la più bassa dell’era post-Ancelotti iniziata dopo l’estate 2009. Curiosamente tutti gli altri allenatori, che si sono succeduti sulla panchina rossonera dopo l’epopea vincente dell’attuale tecnico del Real Madrid, hanno viaggiato a velocità simile. Allegri primo con 1.88 punti a partita in tre campionati e mezzo, Leonardo e Seedorf secondi a pari merito con 1.84 (un torneo per il brasiliano, un girone di ritorno per l’olandese). Simili all’avvio di Inzaghi anche le partenze nelle ultime due annate di Allegri. Ma in quel caso c’era l’attenuante dell’impegno in Champions League che toglieva molte energie. Alla squadra mancano calciatori in grado di fare la differenza in avanti, come potevano essere Balotelli e Kakà pochi mesi fa. In avvio Honda e Menez sono riusciti a riempire al meglio questo vuoto, ma col passare delle settimane il loro rendimento è calato.

“AGGRESSIVI COL NAPOLI” –
“Sapevamo che la partita col Genoa poteva essere una grande opportunità per andare avanti in classifica – spiega Armero a Milan Channel – invece abbiamo perso, ma dobbiamo insistere. Sappiamo di essere una squadra forte che può fare meglio”. Ora arriva la sua ex squadra, il Napoli: “Avevo iniziato bene la mia avventura con i partenopei – continua il colombiano – tifosi e compagni mi avevano dato tanto calore. L’attacco della squadra di Benitez è formidabile. Dovremo restare concentrati per tutta la partita senza subire contraccolpi. Dobbiamo aggredirli per non far giocare i loro attaccanti. Così possiamo vincere”.

milan ac

serie A
Protagonisti:
pablo armero

Fonte: Repubblica

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