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Toni Iavarone: “Napoli, questa vittoria valeva più della bellezza e l’hai presa”

Toni Iavarone, noto giornalista, scrive su “NapoliMagazine.Com”: “Alla fine, il Napoli arriva dove doveva arrivare. E questo è più o meno un buon segnale se si ripensa alla débâcle di Milano e all’aria che c’era e c’è intorno a una squadra che si sottostima: che ha ancora nel cassetto tanto cose nascoste, lì dove erano rimasti i sogni, per ora sepolti o congelati. Battere il Parma con due gol di scarto è un passo avanti, pur se dalle primissime inquadrature si capiva che non ci sarebbero state né gloria esagerata né sofferenze assurde. Mezza partita è stata giocata in scioltezza, l’altra mezza è stata simulata con dignità, farsi del male non conveniva a nessuno. Soprattutto al Parma. Insomma, la vittoria stavolta valeva più della bellezza, e il Napoli se l’è presa come strappando erba in un prato (nella circostanza un roveto, una fungaia, un sottobosco). Era una notte difficile contro un avversario facile, incrocio paradossale che al Napoli spesso produce non pochi guai. Pazienti, ma anche ruvidi ed efficaci come carta vetrata, questi guai, gli azzurri li hanno evitati col mestiere, anche se il loro campionato – persino nell’estrema periferia – non è mai stato un morbido tappeto. Pane duro da masticare, come addirittura si temeva potesse essere il Parma, sgembo e scaleno, che vive con sofferenza tattica e atletica in un perenne cono d’ombra (ultimo in classifica, con una proprietà in fuga e senza acquirenti e né futurio). Meno male che tutto svanisce quando Mertens e Zapata risolvono la facile sciarada, come volevano logica e pronostico. Adesso il futuro diventa più chiaro: lunedì la scintillante vetrina della Supercoppa. Ora speriamo che soffi un’aria di una necessaria, banale, insolita e affascinante normalità. Essa può avvolgere l’attesa di Juve-Napoli: soprattutto sulla sponda partenopea se n’era smarrita la memoria, dopo settimane di cattivo umore. Stavolta, se non è illusione ottica, la prospettiva e l’approccio al match di Doha sono imparagonabili rispetto al recente passato. Stavolta, forse, si può parlare solo di pallone. I novanta minuti in Qatar potrebbero rivelarsi quanto di meglio la stagione possa offrire al Napoli, obbligato, com’è, a mostrarsi per quello che è non per ciò che appare in questi mesi di magra. Lo sperano i tifosi, abbagliati, nei giorni più prossimi, da parole in più occasioni intrise pure dall’effetto boomerang. Come quelle sui piagnoni e, ultime, su nazionali e club che corteggiano Benitez. Insomma, molte chiacchiere confuse in un momento in cui ci sarebbe bisogno di poche idee chiare e precise”.

 

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Tilde Schiavone

Sono una persona che riesce a star bene con se stessa solo se intorno a lei c' è armonia, questo è il motivo per cui cerco di risolvere i conflitti esistenti tra le persone che mi circondano;non amo i gioielli, specialmente quelli costosi, preferisco gli accessori di poco valore; non amo ricevere in regalo i fiori recisi: preferisco ammirarli nei giardini dove compiono il loro naturale ciclo vitale e non nei vasi dove hanno vita breve..Amo il blues,il canto del dolore, e il mio sogno è raggiungere un giorno quei luoghi che lo hanno visto nascere; Amo gli indiani d' america, la loro spiritualità e la loro cultura. non vivrei senza i dolci e la pizza. Sono campanilista, napolista, meridionalista ...maradonista. Adoro gli animali, ritengo che non siano loro le bestie e sono vegetariana. Non mi piace parlare, quel che sento preferisco scriverlo, so esprimermi meglio con una penna in mano anziché dinanzi a un microfono, amo inoltre il folclore della mia terra e cerco, attraverso l' Associazione Culturale Fonte Nova d cui sono Presidente, di preservarlo e diffonderlo ... e duclis in fundo AMO LA MIA NAPOLI, senza se e senza ma, ringrazio Dio perchè ha fatto sì che nelle mie vene scorresse il sangue del Sud!