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OBIETTIVO NAPOLI – Azzurri tra alti e bassi nella notte dell’Olimpico

mertens sampdoria-napoliBuon risultato in Coppa per il Napoli che riesce a strappare un pareggio all’Olimpico contro l’ostica Lazio di Pioli, guadagnandosi un seppur minimo vantaggio in vista del ritorno al San Paolo.
La partita di stasera ha visto gli azzurri comportarsi in maniera un po’ altalenante. Nel corso del match, infatti, l’undici di Benitez ha alternato buone giocate in fase offensiva alle solite amnesie dalle parti della retroguardia. Questo anche in virtù dell’atteggiamento tenuto oggi dalla squadra. Rispetto al match di Torino gli azzurri hanno tentato di proporsi con un assetto più offensivo, correndo così il rischio di concedere qualcosa di troppo agli attacchi laziali. La partita, per questo, è stata molto aperta, con diverse occasioni da una parte e dall’altra. Si potrebbe dire che il primo tempo ha visto una complessiva superiorità della Lazio, che è riuscita più volte a mettere a nudo tutte le difficoltà strutturali della retroguardia partenopea. I pericoli maggiori per il Napoli sono arrivati soprattutto sul proprio lato mancino difensivo, dove Ghoulam si è spesso fatto trovare non posizionato al meglio, e centralmente, dove il centrocampo ha talvolta faticato a fornire la giusta protezione alla difesa, favorendo pericolosi inserimenti dei biancocelesti, come in occasione del gol di Klose. Proprio in mezzo al campo, nel primo tempo, la Lazio ha dimostrato una certa superiorità, potendo contare sia sulla superiorità tecnica dei propri interpreti, sia sulla superiorità numerica. Ma per dare gli strappi determinanti al gioco dei laziali è stato decisivo il fortissimo Felipe Andersson, elemento di una qualità tecnica superiore alla media, che con i suoi dribbling e giocate estemporanee ha costretto la retroguardia partenopea a continui raddoppi di marcatura.
Nel secondo tempo il Napoli ha trovato la forza per reagire, aumentando le sortite offensive, che già non erano mancate nella prima frazione di gara, e registrando meglio gli automatismi difensivi. Di contro la Lazio è parsa calare un po’ atleticamente, affidandosi sempre più alle giocate individuali di Felipe Andersson e diminuendo l’intensità in mezzo al campo.
Fondamentale per il gioco offensivo dei partenopei stasera è stato il supporto di Mertens. Il belga è stato la scintilla principale da cui sono scaturite le principali azioni dei partenopei. Le sue frizzanti iniziative hanno permesso al Napoli di trovare quel pizzico di imprevedibilità che era mancata, ad esempio, nella trasferta di Torino. Abbastanza voglioso, anche se non proprio preciso, è risultato stavolta anche Higuaìn, che è riuscito a mettere lo zampino in molte delle migliori azioni dei suoi. Da notare anche il sufficiente apporto di Inler che, rispetto alle ultime deludenti prestazioni, stasera è riuscito almeno a favorire un buon giro palla, mettendo anche la giusta cattiveria in alcune giocate in ripiegamento. Siamo ancora lontani anni luce da quel gran bel giocatore ammirato con la maglia dell’Udinese tanti anni fa, e che a Napoli non abbiamo praticamente mai visto, ma rispetto al grigiore complessivo del centrocampo azzurro è già qualcosa…

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