Il fischietto russo, Karasev, torna al San Paolo
La direzione arbitrale della sfida di Fuorigrotta, come già in precedenza anticipato, è stata affidata al fischietto russo, Sergej Karasev. Classe ’79, il moscovita ha iniziato la sua carriera arbitrale nel ’95. Dopo il consueto percorso nelle serie minori, nell’aprile del 2008 ha raggiunto la massima vetta, ossia la Liga russa, dove fino ad oggi ha diretto 128 partite. Nel gennaio del 2010 ha conquistato la nomina da arbitro internazionale. Nel settembre 2011, infine, il suo esordio in una gara tra nazionali maggiori. La partita, Lussemburgo-Romania 0-2 , partita valevole per le qualificazioni ad Euro 2012. Ad agosto 2011, invece, il suo debutto con una squadra italiana, il match di play-off di Europa League Lazio-Rabotnichi 6-0. Qualche mese dopo Karasev collezionò la prima presenza nella fase a gironi dell’Europa League, in cui arbitrò, ancora un’ italiana nella sfida del ‘La Route de Lorient’ tra Rennes e Udinese, conclusasi 0-0. Nel febbraio 2012 diresse nuovamente i biancocelesti, in Borussia Monchengladblach-Lazio 3-3. Nel 2012 fu promosso dall’UEFA nella massima competizione continentale. La prima designazione in Champions League arrivò, per un match della seconda giornata: Schalke 04-Montpellier 2-2. Si contano poi altre due uscite con squadre italiane (Napoli a parte): Esbjerg-Fiorentina 1-3 del 20 febbraio 2014, nel 2° turno d’andata di Europa League e Roma-Bayer Leverkusen 3-2 del 4 novembre 2015 nella fase a gironi di Champions League. Ha recentemente arbitrato l’Italia di Ventura nel match di qualificazione per i Mondiali ad Haifa con Israele. C’è un solo precedente tra i partenopei e Sergej Karasev: Napoli-Marsiglia 3-2 del 6 novembre 2013, prima giornata di ritorno del gruppo F di Champions. Intelligente nell’occasione il metodo adottato dal fischietto di Mosca: poche interruzioni ed ottima mobilità in base alla velocità delle azioni. Corrette anche le chiamate di offside ed il cartellino estratto all’allora difensore azzurro Fernandez per fallo su A. Ayew. Calò però, leggemente, la sua lucidità nella ripresa, ma fu, comunque pronto, insieme agli assistenti a valutare correttamente la posizione di Mertens, sull’azione che portò alla rete del 3-2 finale.