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Gli interventi di Raffaele Di Fusco, Federico Casotti, Antonio Moschella, Luca Tognozzi e Gianfranco Lucariello a Radio Punto Zero

RAFFAELE DI FUSCO, ex portiere del Napoli: “Maradona farà effetto anche dalle tribune, speriamo che l’amicizia con De Laurentiis possa diventare una collaborazione, a quel punto ci vorrebbero due stadi per tutti gli spettatori. Questa vigilia è totalmente diversa rispetto a trent’anni fa. Stavolta il Bernabeu sarà pieno mentre nell’87’ lo stadio era chiuso al pubblico. Quando arrivammo attraversammo la folla di tifosi prima di raggiungerlo. Il Bernabeu fa effetto così come farà effetto, per loro, lo stadio San Paolo. Sono entrambi affascinanti ed ogni tifosi ha la sua caratteristica. L’unica differenza è la sala trofei: al Bernabeu è, ovviamente, immensa, ed abbraccia anche altri sport, non solo il calcio. In un aspetto le due squadre si assomigliano: hanno un reparto non proporzionato alla forza degli altri. Il Napoli prende qualche gol di troppo così come il Real Madrid, dunque le due difese non sono adeguate a centrocampo ed attacco. Per battere e combattere contro gli spagnoli devi avere qualità e velocità, caratteristiche che non puoi avere con Jorginho ed Allan”.

FEDERICO CASOTTI, direttore di Goal.com: “L’obiettivo del Napoli dev’essere quello di rendere la sfida di ritorno col Real Madrid ancora aperta. Non ho dubbi sul fatto che la squadra di Sarri possa segnare almeno un gol, il punto interrogativo sarà la difesa, che dovrà essere ben oliata per contrastare gli spagnoli. Il paragone con l’87’ è difficile da proporre, quella squadra era fortissima ma aveva ancora poca esperienza europea, che arrivò qualche anno dopo. Quest’anno il Napoli può davvero diventare l’outsider della Champions League. Per gli azzurri sarà una fortuna non affrontare Bale, anche se il Real Madrid resta una squadra completa anche senza il gallese. Zidane è l’allenatore perfetto per gli spagnoli, la storia recente fa sapere che i blancos hanno sempre fatto bene quando sono stati allenati da tecnici con idee di calcio simili al francese. La Juventus sta per vincere il sesto scudetto consecutivo per inerzia. Il dato che mi fa riflettere è l’assenza di pareggi, ciò significa che i bianconeri non si accontentano mai. Certo, ci sono ancora due scontri diretti, ma ad oggi il solco con Roma e Napoli sembra netto”.

ANTONIO MOSCHELLA, giornalista de Il Mattino: “Quelle di Zidane e Modric sono sembrate le classiche frasi di circostanza, probabilmente si tratta di classica pretattica. Il Real Madrid ha rispetto verso il Napoli, la sua grandezza è disputare ogni partita in modo preciso. Giocano alla stessa maniera col Barcellona o con l’Osasuna. Dal punto di vista fisico il Napoli sta meglio e, Milik a parte, non ha giocatori reduci da lunghi infortuni. Credo che Zidane tornerà al classico 4-3-3 di fiducia, il modulo delle grandi partite e delle grandi vittorie. Sarebbe un suicidio, per gli spagnoli, schierare la difesa a tre contro tre attaccanti. I tifosi del Real Madrid sono divisi in due fazioni: c’è chi conosce il Napoli e ricorda Albiol e Callejon e chi, invece, non dà molta importanza agli azzurri. Formazione? Punterei su Allan e Jorginho a centrocampo e, dunque, su calciatori più rodati. Giocare con Zielinski ed Hamsik insieme, ovvero due mezzali offensive, potrebbe essere un bel rischio. Le previsioni dicono che saranno anche più di diecimila i tifosi azzurri a Madrid. Chi riuscirà ad entrare allo stadio si farà sentire, anche perché, dal punto di vista della passione, il Bernabeu non è l’impianto più caloroso della Liga. Probabilmente Zidane ruberebbe Callejon al Napoli. L’esterno azzurro è più forte di Vazquez. Un altro azzurro che potrebbe piacere è Koulibaly al posto di Varane”.

LUCA TOGNOZZI, ex giocatore di Sarri: “Fa strano pensare a Sarri dalla Serie D alla Champions League, ma si tratta di una felicità incredibile. La sua emozione durerà il tempo di una sigaretta. Si calerà subito in clima partita, come ha sempre fatto, senza far strasparire le sue emozioni. Il primo anno al Sansovino ci allenavamo di sera, lui arrivava al campo dopo il lavoro. L’anno successivo decise di smettere di fare il bancario per fare l’allenatore a tempo pieno. Per lui era già un lavoro, non solo un hobby. Le sue qualità sono la testardaggine, in senso positivo, e la determinazione, oltre che la cura dei dettagli. Sarri lavora sempre alla stessa maniera, ora è cresciuto, la sua squadra ha tanta qualità, ma anche prima era maniacale, aveva una stanza piena di VHS delle squadre avversarie che studiava ore ed ore. In questo momento tante squadre vorrebbero averlo, probabilmente la Juve è interessata, perché no, ma non credo affatto lui possa essere interessato ai bianconeri, sarebbe strano vederlo su quella panchina. Il Napoli ha tante chance col Real Madrid, che è una squadra superiore solo nei singoli ma, nel complesso, è un insieme di campioni che, però, non giocano bene come gli azzurri”.

GIANFRANCO LUCARIELLO: “Non mi spavento per la sfida al Real Madrid, il Napoli è di altissimo livello e se la potrà giocare alla pari. Non è detto che gli spagnoli faranno sfracelli. I tifosi hanno la consapevolezza che la propria squadra potrà far bene a patto che vada in campo con grande attenzione e consapevolezza nei propri mezzi. A centrocampo non rinuncerei a Zielinski a meno che Sarri non voglia puntare su Allan. In cabina di regia punterei su Diawara. La presenza di Maradona sarà fondamentale, sono sicuro incontrerà la squadra negli spogliatoi e li spronerà come faceva coi suoi compagni. Peccato che trent’anni fa Real Madrid e Napoli si beccarono subito, all’inizio della competizione che allora si chiamava Coppa dei Campioni. Alla rifinitura ci fu qualche problema, Bagni fu aggredito, capimmo subito che l’accoglienza non era stata certamente coerente col livello del club spagnolo. I tifosi del Real Madrid seguirono la partita all’esterno dello stadio perché il match era a porte chiuse, ad inizio gara mandarono in onda una radiocronaca in spagnolo, ad altissimo volume, di un’altra partita, che infastidì e condizionò i giocatori del Napoli. Si trattava del peggior dialetto della lingua spagnola”.

Fonte: Radio Punto Zero

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