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ESCLUSIVA PA – Improta: “A gennaio prenderei Quagliarella e Darmian. Sarebbero una grossa garanzia per l’attacco e la difesa. Benevento? Manca la spina dorsale”

di Claudio Donato

Con l’ex calciatore del Napoli, Gianni Improta – nonchè  – apprezzato opinionista televisivo, abbiamo parlato delle ultime vicende del Napoli, a cominciare dall’impegno di Tim Cup di questa sera contro l’Atalanta di mister Gasperini. Interessanti spunti sono emersi anche sulla situazione del Benevento che, contro il Chievo, ha ottenuto la sua prima storica vittoria in serie A.

Cominciamo dalla sfida di Coppa Italia contro l’Atalanta: “Sarri teme questa gara, nella quale ci sarà un ampio turnover ed è giusto che sia così. L’allenatore del Napoli teme l’organizzazione che ha la squadra di Gasperini. Si tratta di una squadra che spesso ha messo in difficoltà il Napoli, aggredendolo e spegnendo le fonti di gioco. Il Napoli soffre quando trova queste situazioni. I valori, però, sono talmente diversi che il Napoli la spunterà”.

Il Napoli  è campione d’inverno, ma sul mercato bisogna operare con intelligenza. Si parla  di un’operazione da 60 milioni di euro, legata agli acquisti di Verdi e Grimaldo.

Improta, comunque, spenderebbe molto di meno: “Io sono sincero, fossi al Napoli mi butterei su due nomi che danno garanzie e conoscono il nostro campionato a menadito: parlo di Quagliarella e Darmian. Quest’ultimo può giocare sia a destra che a sinistra. Il Napoli spenderebbe nemmeno il 20% dei 60 milioni di cui si parla e, inoltre, avrebbe una garanzia incredibile sia per l’attacco che per la difesa. Bisogna correre ai ripari perché due grossi calciatori come Milik e Ghoulam non ci sono. L’operazione Quagliarella – Darmian si potrebbe fare subito. Io la farei immediatamente”.

C’è anche la questione  Reina che non bisogna trascurare. Si torna a parlare di Perin: “Lo reputo un gran bel portiere – afferma Improta – ma è reduce da due infortuni seri, anche se dicono che si sia ripreso. Personalmente, quando devo prendere un calciatore infortunato sono sempre un po’ scettico. Quello del portiere non è un discorso che parte ora. Il Napoli ci deve pensare, ma non adesso. Mi auguro che Reina, se dovesse andare via, possa lasciare Napoli con il tricolore sul petto. Se lo merita. Tutti nella loro carriera hanno commesso degli errori, ma si evidenziano, in modo particolare, solo quelli dei portieri”.

Vincere lo scudetto, ma cosa bisogna fare per far sì che possa essere l’anno buono: “Il Napoli deve guardarsi dalla Juve. Deve migliorare il suo organico, i due nomi li ho fatti. Anche se arriva Inglese è giusto avere due attaccanti in sostituzione di un Mertens che, nonostante l’appannamento, si dà sempre da fare e può ricoprire anche un altro ruolo. Si potrebbe anche presentare un discorso tattico diverso: un 4-2-3-1 con Inglese che, essendo  forte di testa, potrebbe tornare utile. Andrei a spendere poco ma migliorerei notevolmente l’organico”.

Ed ecco, infine, la disamina sul cammino del Benevento: “E’ una situazione  particolare, visto che la prima vittoria è arrivata all’ultima giornata. Si è aperto  un piccolo spiraglio e bisogna cercare di mantenerlo vivo. Se il Benevento riuscisse  a battere la Sampdoria, ecco che la speranza aumenterebbe.  Il distacco è enorme e non credo che le altre non faranno punti. E’ un vero peccato”.

Secondo Improta, il principale errore commesso è stato quello di non affidarsi a calciatori di esperienza: “La campagna acquisti del Benevento è stata fatta puntando su giovani interessanti ma non esperti della categoria.  Bisognava affiancargli persone esperte e creare una spina dorsale. Un errore che ho davanti agli occhi è quando si poteva conseguire il primo punto nella partita casalinga contro il Torino; invece, con la voglia matta di voler vincere finì col perderla. Lì è partito tutto”. “C’è stata la sostituzione di Baroni che aveva fatto bene non solo nel portare il Benevento in serie A; ma anche nelle altre gare giocate sotto la sua guida, il Benevento non aveva mai sfigurato, solo che non riusciva ad ottenere punti. Sono convinto che se avessero conseguito quel punto con il Torino la stagione sarebbe cambiata”.

Io penso – conclude Improta  che la società abbia fatto un discorso normale, così come è giusto che faccia una dirigenza che non ha programmato la categoria. Il Benevento era appena arrivato in B e non aveva programmato la promozione in serie A. Voleva sopperire con l’entusiasmo a certe mancanze. L’entusiasmo va bene, ma bisogna mettere dentro anche calciatori di esperienza. E’ un peccato, perché la società è solida e i tifosi non hanno fatto mai mancare il loro apporto. Speriamo bene”.

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Claudio Donato

Claudio Donato, giornalista-pubblicista. Al suo attivo diverse collaborazioni con varie testate giornalistiche.