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Ancelotti, auguri a Rino: “Eri il mio guerriero”

Carlo scrive a Rino. Sì, perché la loro è anche una storia di amicizia, tra due persone qualunque. Sono Carlo e Gennaro, che insieme hanno lavorato e condiviso molto. Uno seduto in panchina, l’altro a correre più di tutti in mezzo al campo. Ma sempre con tantissima stima e affetto, quello che li ha legati per così tanto tempo. Carlo, in realtà, è Ancelotti. Uno degli allenatori più vincenti. Rino è Gennaro Gattuso, che col Milan ha vinto tutto prima di sedersi proprio sulla panchina che fu dell’amico. Un rapporto speciale, un rapporto come tanti tra due persone come tante, e pieno di affetto. Per i 40 anni di Gattuso è arrivata una lettera speciale dall’amico Ancelotti, pubblicata sulla Gazzetta dello Sport. Già, perché “quarant’anni, caro Rino, meritano una lettera d’auguri seria, mica soltanto una telefonata, le nostre solite chiacchiere, i nostri scherzi”. Un momento di riflessione perfetto il compleanno dei quaranta, stando alle parole di Ancelotti. Perché si ha “abbastanza tempo alle spalle per ricordare e c’è anche tanto spazio davanti per costruire nuove imprese”. Vero, nuove imprese, quelle che Gattuso vorrebbe replicare anche sulla panchina, ben conscio che farlo da allenatore – e in questo nuovo Milan – sarà ancora più difficile che da giocatore. In campo Gattuso ha vinto tutto, già, pur non essendo al livello tecnico di tutti i suoi compagni. Dei vari Pirlo e Kaka insomma: “In campo eri il mio guerriero – prosegue Ancelotti – Mai una volta che ti abbia visto mollare, mai una volta che ti abbia visto la maglia pulita, mai una volta che non ti abbia visto fare fatica. È questo che ho sempre ammirato in te: la capacità di arrivare all’obiettivo nonostante la natura non ti avesse dotato di grandi mezzi tecnici. Perché – posso dirlo? – i tuoi piedi non sono proprio il massimo dell’educazione!”.

Fonte: SkySport

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