Speciale Var, la verità sugli episodi discussi
Domani nella sede della Lega calcio a Milano il designatore degli arbitri Rizzoli, il supervisore Var Rosetti e il presidente dell’Aia Nicchi incontreranno gli allenatori dei club di serie A per fare il punto sull’uso del Var dopo le polemiche che hanno caratterizzato le ultime giornate. Bilanci, statistiche ma soprattutto chiarimenti e spiegazioni sugli errori (pochi, secondo gli arbitri) commessi, e un appello: se non volete avere pazienza almeno abbiate rispetto.
COME FUNZIONA IL VAR
Il titolo del nostro fortunato speciale con la “Masterclass” tenuta negli studi di Sky proprio da Rizzoli e Rosetti sarà il punto di partenza dell’incontro: ancora oggi in campo e fuori ci sono comportamenti e dichiarazioni che dimostrano la scarsa conoscenza dei vincoli imposti dal protocollo (che, va ricordato, è universale e definito dall’International Board: quando si chiede all’Italia di cambiarlo si prende una cantonata).
L’uso del Var è infatti rigidamente limitato a 4 fattispecie: calci di rigore, espulsioni dirette, gol viziati da irregolarità e scambio di persona sui cartellini. Non sono rivedibili le seconde ammonizioni (date o da dare), i calci di punizione o i calci d’angolo dai quali magari scaturisca un gol, così come va capito bene il concetto di “fase di attacco”: quella fase cioè che va rivista prima di un gol o di un rigore. Su tutti questi aspetti c’è chi continua a fare confusione, come ad esempio in occasione della seconda ammonizione di De Roon in Roma-Atalanta o del fallo di Benatia su Pavoletti prima del gol della Juve a Cagliari (entrambe situazioni fuori da protocollo Var, mentre invece era rivedibile il fallo di Lichtsteiner su Gomez che portò all’annullamento del gol della Juve a Bergamo, per la continuità del “possesso offensivo” bianconero).
Ognuno ha la propria proposta di miglioramento (limitare le valutazioni dei rigori al dentro/fuori area, inserire i “challenge” per le squadre come in alcuni sport USA, eliminare la dicitura “chiaro errore” e rivedere tutti gli errori potenziali, ecc…) ma nel breve periodo il protocollo non cambierà.
Fonte: SkySport