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Gli interventi di Umberto Chiariello, Andrea Cardinaletti e Giuseppe Tomasini a Radio Punto Nuovo

In diretta a ‘Punto Nuovo Sport Show’, trasmissione con Umberto Chiariello in onda su Radio Punto Nuovo, è intervenuto Umberto Chiariello, giornalista, con il suo EditoNuovo: “Ieri mi auspicavo una battuta d’arresto della Juventus, considerando il Brescia in casa ostacolo alto. Sappiamo come funziona, che chi è potente ha sempre un occhio di riguardo in più, non ci torno perché ieri è stata una partita regolare. Il Napoli per una volta tanto, possiamo dirlo, il campo ci ha dato qualcosa in più di ciò che in genere raccogliamo. Certi ravvisagli, però, restano sulla pelle. Aspettiamo Inter-Lazio per capire se Conte è alla prova di maturità. La Lazio è pericolosissima, ma carente in personalità, partendo dal suo tecnico. Vincerà il Napoli? E l’Inter? La corsa è lunga, vediamo se qualcuno perde qualche punto per strada. Mi interessa solo che il Napoli prosegua il suo percorso, che Milik torni ad essere Milik e che Lozano si integri. Il calcio italiano ha bisogno di tutti quelli che possano ostacolare il dominio che non fa bene alla Juventus stessa”

In diretta a ‘Punto Nuovo Sport Show’, trasmissione con Umberto Chiariello in onda su Radio Punto Nuovo, è intervenuto Andrea Cardinaletti, DG Brescia : “Le caratteristiche del Brescia hanno a che fare con la solidità di un gruppo, mi sembra importante che venga colto il significato di questa scelta di Mario, quanto questa sua scelta si inserisce perfettamente nell’ambito del percorso che, piano piano con molta convinzione il Brescia sta cercando di fare. La storia recente è stata difficile, con l’arrivo del presidente Cellino possiamo dire che il percorso storico ha preso la sua via ed è stata una grande abilità quella di arrivare in una città e riprendere il filo conduttore passato. Ci sono giovani interessanti, credo si possano fare altri nomi. Sono tutti importanti, di grandissimo potenziale. Roberto Mancini, mi ha confessato che avrebbe voluto altri ragazzi oltre Tonali. Ci onoriamo di portare avanti questo vivaio. Tonali? Il valore del calciatore non posso né voglio tentare in questo momento, posso solamente dire che noi lo abbiamo trattenuto a Brescia nella convinzione che il ragazzo operasse nel suo bene e in quello della società. Senza dubbio, ogni partita che il ragazzo gioca, c’è un’evidente crescita anche dal punto di vista di personalità e non fa altro confermare che l’idea del presidente Cellino, di farlo maturare a Brescia era un’idea giusta. Tonali era un grande giocatore di Serie B, oggi è un grande giocatore di Serie A. La società ha un’unica linea, ovviamente noi abbiamo fatto quest’anno una scelta, non so si è notata, una grande ristrutturazione dello stadio. Non ci sono più barriere, vetri, abbiamo fatto un investimento sulla fiducia e sul carattere dei nostri tifosi. I nostri tifosi sanno che per noi sono importanti, che la società non è nostra, ma di tutti coloro che la amano. Sono qui da poco, ma maneggio con cura la passione delle persone. Per quanto lunga o corta che sia la mia permanenza, io sono di passaggio, loro la sosterranno sempre questa squadra, una passione che passa di generazione in generazione. Labiale Balotelli? Questo rientra nella normale amministrazione di una gara, oggi viene posto all’attenzione. Se uno strappasse labiali di altri 22 giocatori in campo, troverebbe comunque uno spunto del genere. Il comportamento di Balotelli va letto a 360 gradi durante la gara. E’ molto corretto, determinato a non reagire eccessivamente. Arbitro Pasqua? Non è un argomento di cui mi occupo, io mi occupo della mia squadra e di ciò che fa. Trattamenti diversi nell’arbitraggio? Che uno ci creda o no, io conto che sia tutto basato sull’uguaglianza. Sono convinto sia così e perché questo possa avvenire, dobbiamo crederci ed avere fiducia. Sono convinto che il Brescia quest’anno vorrà raggiungere gli obiettivi prefissati, al di là del resto”.

In diretta a ‘Punto Nuovo Sport Show’, trasmissione con Umberto Chiariello in onda su Radio Punto Nuovo, è intervenuto Giuseppe Tomasini, ex Cagliari: “All’ora il potere economico dominava su tutto, le milanesi e la Juventus dominavano. Dopo Napoli e Verona siamo arrivati noi, per vincere lo scudetto bisogna che si incrocino mille cose. 6 nazionali più io 7, tutta la Sardegna era dalla nostra parte, abbiamo spaccato i poteri economici del Nord. Anche l’anno prima, contro la Fiorentina, abbiamo perso a Firenze l’unica partita che ci doveva portare allo scudetto, Solo perché Franchi sarebbe diventato presidente UEFA. Sudditanza psicologica? Credo di sì, ma adesso  è meno grave di prima. Prima le milanesi e la Juventus dominavano su tutti, con il VAR è tutto cambiato. Aneddoto su Riva? Non è proprio così: Lobello era un grandissimo arbitro, ineguagliabile, ma voleva essere protagonista, prima dei giocatori. L’unica cosa che noi sapevamo, era che non potevamo perdere. Con il rigore parato e fatto ripetere, sarebbe successo qualcosa. Tant’è vero che il rigore di Riva, non era rigore. Era un altro calcio. La differenza di classe di all’ora, si correva meno, adesso per superare un uomo si fanno tre passaggi. Prima i vari Sala, Mora, saltavano gli uomini senza problemi. Oggi ne esistono pochi.  Gigi Riva? Rispetto a tutti gli attaccanti, su 5 tiri, 4 nello specchio della porta e 2 erano gol. Ci allenavamo tutti insieme, ma prima era tutto un altro gioco. Adesso giocano ai 10 metri, prima ai 110. Albertosi? Io giocavo dietro, ero un libero. Il mio infortunio portò Cera dietro, Albertosi dava consigli a me ed io a Piero Cera. Pronostico? Per l”amore per il Cagliari, possono pareggiare. Ma se devo scommettere dei soldi, non direi pari”.

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