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Gli interventi di Paolo Bargiggia e Cobolli Gigli a “1 Football Club”

A 1 Station Radio, durante la trasmissione “1 Football Club” di Luca Cerchione, è andato in onda, in esclusiva nazionale, l’insert “Parola di Bargiggia”, con il noto giornalista e conduttore di UdineseTV. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione ilsognonelcuore.com.

Paolo Bargiggia1 Football Club” su 1 Station Radio: “Napoli, occhio al Verona, Tudor meglio di Juric e Spalletti non è sereno

“Tudor ha dato una lezione di calcio alla Juventus, non tanto per il risultato ma per come ha giocato e gioca l’Hellas Verona. Le idee di Igor le abbiamo viste anche contro il Milan, dove hanno perso per un autogol. Mi dicono sia molto bravo a preparare i ragazzi fisicamente, portando avanti il format di Ivan Juric, a differenza di quanto fatto da Di Francesco. I calciatori erano stanchi di Ivan Juric, mentre so che Tudor è molto più bravo a fare gruppo. Il Napoli dovrà stare molto attento, anche perché ho visto che Spalletti ha perso un po’ le staffe prima con Dazn e poi in conferenza, dove ha detto che può tranquillamente tornare ad arare i campi se i giornalisti gli rompono le scatole. Credo che lui abbia paura di rivivere i fantasmi del passato, ovvero le situazioni come quella di Totti ed Icardi, ancorché sui social lo hanno massacrato perché non ha fatto giocare Insigne contro la Salernitana. È come se Luciano soffrisse di stress post traumatico ed abbia dei déjà vù. Quello che so è che venerdì Lorenzo ha accusato un risentimento ai flessori, ne ha parlato col mister e hanno deciso che, al massimo, avrebbe fatto uno spezzone di partita. Il fatto di non annunciarlo alla stampa è stata solo pretattica, perché i granata di Colantuono l’avevano preparata per fronteggiare il capitano del Napoli”.

A 1 Station Radio, durante la trasmissione “1 Football Club” di Luca Cerchione, è andato in onda, in esclusiva nazionale, l’insert “Parola di Bargiggia”, con il noto giornalista e conduttore di UdineseTV. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione ilsognonelcuore.com.

Paolo Bargiggia a 1 Football Club” su 1 Station Radio: “Juve squadra morta e smarrita, Allegri superato come Mourinho. Il portoghese bravo solo ad aizzare il popolo

“La Juventus è una squadra morta e smarrita, con i calciatori che sono disorientati. Ogni partita Allegri critica un paio dei suoi, gli stessi che fino a qualche mese fa venivano riconosciuti come i miglior in Italia. Quella di Massimiliano è l’ennesima scelta fallimentare della società, pagata anche a caro prezzo perché il tecnico percepisce nove milioni di euro netti all’anno, due in più rispetto alla scorsa esperienza. La società bianconera è con le spalle al muro, perché il rosso in bilancio non consentirebbe di sostituire il toscano, che è rimasto alla sua vecchia idea di calcio senza aggiornarsi, a differenza di gente come Pioli e Spalletti. Allegri soffre di sopravvalutazione di sé stesso, e se a questo aggiungiamo che Andrea Agnelli ha mandato via Marotta e Paratici affidandosi solo a Nedved, il quale sembra uno scalmanato facinoroso che guarda le partite tifando Juve, la frittata è fatta. Il direttore sportivo Cherubini, poi, è un parafulmini, mentre Arrivabene è arrivato dalla Formula1, dunque non è del mestiere. Altra scelta scellerata è stata quella di mandare la squadra in rito: roba da squadrette di zona retrocessione, non di certo una decisione che rispetta lo stile Juventus.
Mourinho? Eticamente è censurabile, perché è solo un aizza popolo. Ieri in conferenza, per coprire il suo ennesimo passo falso, ha detto che tutti ce l’hanno con la Roma ed i suoi tifosi, una paraculata magistrale. Chi dovrebbe avercela con la Roma? Comunque, quando fu annunciato sembrava avessi bestemmiato affermando che non avrebbe dato nulla alla Roma dal punto di vista del gioco, ora invece se ne sono accorti tutti. Non c’è un calcio studiato, non ci sono soluzioni offensive ragionate. Il portoghese è strapagato e ha ancora due anni e mezzo di contratto, gli hanno fatto un mercato da cento milioni e poi hanno perso conFiorentina, Hellas, Juventus, Lazio e Milan. Per me i Friedkin non ne capiscono molto di calcio, anche la scelta di Thiago Pinto è avventata: chi è? Lo hanno preso solo perché bravo a fare plusvalenze, ma in Portogallo è facilissimo visto che non c’è limite agli extracomunitari e sono solo due o tre le squadre che contano. Per concludere, a Roma hanno preso un allenatore superato ed un direttore sportivo senza spessore e con alcun impatto”.

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Giovanni Cobolli Gigli, ex presidente della Juventus. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione ilsognonelcuore.com.

Juventus, Giovanni Cobolli Gigli a “1 Football Club” su 1 Station Radio: “Zero chance di vincere lo Scudetto. Nedved uno scalmanato, non può essere vicepresidente”

“Non c’è alcuna possibilità di vincere lo Scudetto, quest’anno. Poche, invece, sono le chance di arrivare tra le prime quattro: per raggiungere questo obiettivo bisognerebbe iniziare a giocare in campionato come in Champions League, dove credo che ci sia qualche speranza in più di fare bene. Non vorrei esagerare parlando di senso di onnipotenza dopo i nove titoli vinti, ma è certo che ci sono varie componenti dirigenziali che sono estremamente sopravvalutate. Andre Agnelli avrebbe avuto bisogno di dirigenti meno servili, in grado di portarlo a fare riflessioni e valutazioni. I risultati non danno ragione ad Allegri, in particolare le ultime due partite. Abbiamo venduto Pjanic perché veniva accusato di giocare troppo in orizzontale, e lo abbiamo sostituito con Arthur che sabato ha fatto lo stesso, propiziando il gol degli avversari. Il brasiliano non vale i settanta milioni che è stato pagato, tant’è vero che questa operazione è finita nel mirino della Covisoc. Nella Juve non c’è più il senso dello stile juventino, non c’è gente del calibro di Del Piero, Nedved è stato un pallone d’oro ed un campione di calcio, ma non ha le caratteristiche per fare il vicepresidente, non ha lo stile, non può stare in tribuna a fare lo scalmanato. Perché Jhon Elkann non sostituisce Andrea Agnelli? Il primo ha il 40% del gruppo, il secondo il 10%: non si cambia per una questione di equilibriinterni”.

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