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Benevento-Ascoli, Cannavaro: “Mi aspetto un Benevento aggressivo e che sappia ragionare”

Ecco cosa ha affermato il nuovo tecnico del Benevento, Fabio Cannavaro, alla vigilia del match contro l’ Ascoli:

“In questa settimana di lavoro ho cercato di non cambiare molto, preoccupandomi di avere un ambiente sereno. Mi piace ragionare gara dopo gara. Cerco di trasmettere le mie idee.

Fare arrivare un messaggio diretto ai calciatori è importante. In passato ho avuto bisogno del traduttore che creava problemi nella comunicazione. Non mi piace dare indicazioni sulla formazione, ma ho trovato un gruppo ben allenato.

Cerco di dare un concetto di base a tutti perché avrò bisogno dell’ intera squadra. So che ci sono calciatori che hanno più esperienza ed altri meno in forma, ma i cinque cambi sono importanti.

I nazionali stanno bene ma devono dimenticare quanto accaduto con le loro nazioni.

Schiattarella fa più fatica quando gli spazi iniziano ad essere diversi. Fa parte di quei calciatori che vanno gestiti. Tutti sono stati disponibili e  per un tecnico è molto importante.

Abbiamo provato due sistemi di gioco perché il 4-3-3 è nelle corde della squadra. Si è passati a giocare a cinque per una questione di sicurezza. Abbiamo fatto pochi gol e dobbiamo avere una diversa gestione della palla. Bisogna portare più uomini in area e rischiare anche l’ uno contro uno. In attacco ho varie soluzioni. Mi piace avere calciatori che facciano movimento e sappiano far respirare la squadra.

Ho cercato di focalizzare la mia attenzione sull’ aspetto propositivo. Sono contento di essere tornato a casa, ma cerco di non far trasparire emozioni.

Farias e Ciano sono giocatori di qualità che devono ritrovare la condizione fisica e mentale.

Glik mi piace più da centrale ma per una questione di struttura fisica. A me interessa il ragionamento e l’ aggressività.

L’ Ascoli ha degli attaccanti pericolosi ma bisogna guardare anche i suoi centrocampisti. Dovremo pressare e non farli ragionare. Chiedo ai miei collaboratori di fare delle relazioni, così come a mio fratello Paolo. Con loro, poi, c’è un confronto per preparare le gare.

Mi è piaciuta l’ accoglienza avuta. L’ euforia un po’ meno perché il mio arrivo non vuol dire arrivare in serie A domani mattina. L’entusiasmo  non deve essere una pressione per i miei calciatori.

La condizione fisica in base ai dati statistici è importante, ma bisogna concentrarsi sul pallone. Quando ero calciatore è capitato che, pur non essendo in forma, ho disputato grandi partite. Il campo ci dirà dove dovremo migliorare. In questa squadra tutti possono buttarsi tra le linee. L’ importante è avere una posizione del corpo adeguata”.

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Claudio Donato

Claudio Donato, giornalista-pubblicista. Al suo attivo diverse collaborazioni con varie testate giornalistiche.