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Spalletti rompe il silenzio: ‘Mai parlato di anno sabbatico. Juve? Domanda difficile ma…’. Poi la frecciata ad Allegri

Certaldo celebra i tre suoi tecnici, che hanno trionfato nello stesso anno. Festa grande in città in un 4 luglio davvero da ricordare. Luciano Spalletti ha vinto con il Napoli, riportando lo scudetto all’ombra del Vesuvio e facendo impazzire un intero popolo. Queste le sue dichiarazioni: “A Napoli mi hanno abituato bene dal punto di vista dell’entusiasmo e della gioia, qui è differente. Riapro il cassetto dei ricordi, ritrovo tutti i compagni di gioventù e la città, cambiata. Ci sono addirittura i semafori…”

SULL’ANNO SABBATICO – “Ve lo siete inventato voi e ve lo portate avanti voi, ho detto che avevo bisogno di tirare il fiato e delle cose da sistemare. Mi ci vuole un po’ di tempo, poi vedrò quello che mi passa davanti e valuterò le cose di cui ho bisogno. Avevo bisogno di stare fermo e imparare dagli altri allenatori. Ma non mi assomiglia il concetto di anno sabbatico, non è che si possa dire se l’anno prossimo rientrerò. Le esigenze cambiano, si viene attratto da altre cose”.

SULLA PROSSIMA AVVENTURA – “Ci vuole sempre la passione del gioco, del pallone. Non è detto che per forza si vada a cercare cose eccezionali. Mi serve emozionarmi, cerco il sentimento, al di là del livello. A Napoli mi hanno dato una gioia immensa, nonostante sia stata grande la cosa che abbiamo fatto, non c’è grandezza che possa meritare la gioia che mi hanno dato. Impossibile ricambiare la gioia che mi hanno dato, difenderò sempre il Napoli”.

SULLA NAZIONALE – “Non fate i cattivi, sto fermo sicuramente fino all’anno nuovo. Poi si vede come mi sento io, se ami una cosa come hai amato Napoli, poi è difficile. I tifosi mi hanno abbracciati, io faccio riferimento a loro”.

SUL CAMPIONATO E IL MERCATO – “Vedo le stesse squadre, vedo grande voglia. Qualcuna si deve privare di qualche calciatore forte, ma è normale, dipende dai conti. Ci sono tanti calciatori forti in giro. L’importante è trovare l’ambiente giusto, Napoli in questo è stata eccezionale. Tutti a Napoli sono all’altezza. Loro partono come una delle pretendenti, hanno calciatori eccezionali, gente come Kvara, Osimhen, Di Lorenzo. Ma Inter, Juve e Milan sono scomodi”.

SULLA FIORENTINA – “Bisogna fidarsi di Italiano”.

SULLA JUVE – “È chiaro che quando si vuole bene a qualcosa bisogna dare ascolto al sentimento e alle cose che fanno piacere a chi vuoi bene. Non si può fare un torto a chi ti vuole bene. È una domanda troppo difficile a cui rispondere ora: e chi dice che andrà alla Juve perché ora c’è andato Giuntoli… è una equazione da poverissimi, da chi non ha argomenti”.

Poi dal palco: “Mi hanno dato una gioia che non sta né in cielo e né in Terra. Nessuna impresa, anche se importante, come quella che è avvenuta quest’anno, può meritare tutta questa gioia qui. Se mi mancherà? Moltissimo, però ormai ho preso delle cose che faranno parte di me sempre e io li difenderò e sarò lì a guardare quello che succederà loro”.

“Non ho litigato con nessuno? Questa è una cosa parziale di sicuro e anche un po’ sbagliata perché non ho trovato nessuno che voleva litigare con me. Se nessuno vuole litigare con me, io non voglio litigare con nessuno. E poi l’obiettivo è sempre uno: non ‘comando io’, ‘comanda lui’ o ‘si fa come dico io’. Per me si fa come dicono le persone intelligenti. Intelligente è colui che dice cose intelligenti. Se uno dice cose migliori di me si fa come dice lui, non ho problemi a dovermi accontentare di quello che dicono gli altri ed eseguire. Sono esecutivo al massimo, sono come Kim Min-jae”.

Poi a Sky:

LA FRECCIATA AD ALLEGRI – “Il calcio è facile? Lo abbiamo imparato e lo sanno dire tutti, a noi piace sentire e provare a fare cose diverse. Serve entusiasmo”

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