IN EVIDENZANEWSPASSIONE CELESTE

Walter Mazzarri, finalmente, si scrolla di dosso la frenesia di copiare Spalletti, meglio tornare al vecchio modulo che vivere di nostalgia

Ieri, a sorpresa, nella prima semifinale di Supercoppa italiana, con la Fiorentina, Walter Mazzarri, scrollandosi di dosso il fantasma di Luciano Spalletti, ha deciso di tornare al suo vecchio modulo con la difesa a tre, mettendo in soffitta il 4/3/3 del tecnico di Certaldo.  Il presidente, finalmente, ricredutosi sul ripercorrere le orme dell’allenatore vincitore dello scudetto, aveva invitato il nuovo tecnico a compiere una svolta, adottando un altro modulo di gioco e il mister toscano lo ha subito accontentato, giocando con la sua testa e con le sue vecchie idee di come mettere in campo la squadra. Dunque, un calcio alla riproposizione dei metodi del suo corregionale e spazio a nuove soluzioni.  De Laurentiis ha fatto mea culpa, cosciente del suo errore di partenza e ha dato a Mazzarri mandato di fare quello che credeva più opportuno. Niente è ripetibile e non era plausibile vivere di ricordi di nostalgia, emulando le gesta di un allenatore che non potrà mai avere un sosia. Pertanto, contro i gigliati abbiamo rivisto l’antico modulo a tre dietro, anzi a cinque, che ha dato buoni frutti. Chiudere tutti gli spazi, onde evitare di subire quei gol balordi presi in passato è stato l’obiettivo principale del timoniere azzurro che ,senza badare allo spettacolo, ha sponsorizzato la concretezza e il contropiede, mettendo in seria difficoltà i gigliati che hanno tirato verso la porta in rarissime occasioni, sbagliando persino un calcio di rigore. Siamo, quindi, all’alba di una nuova era, da adesso in poi,  si prospettano orizzonti diversi per la squadra partenopea che sta capendo che il calcio  si può giocare in tanti modi. Non è detto che si debba, per forza, tutelare il possesso palla, anche avendo meno possesso, si può vincere tranquillamente, proprio come accaduto a Riad. In virtù di una fase difensiva perfetta ed  un contropiede altrettanto perfetto, si possono ottenere risultati soddisfacenti. Dobbiamo, perciò, dire grazie all’allenatore di San Vincenzo, il quale ha preso la palla al balzo per dimostrare che questo sport non è una scienza esatta come credeva il patron ad inizio stagione.

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