EDITORIALEIN EVIDENZARUBRICHE

EDITORIALE DEL LUNEDI’ – Il Napoli ferma la capolista sul pari, a San Siro, grazie ad una reazione d’orgoglio nella ripresa

Editoriale del Lunedì. Il Napoli strappa un buon pareggio a San Siro, contro la capolista Inter, fermata sull’1 a 1, grazie ad un super Meret e a un secondo tempo di grande orgoglio e reazione al vantaggio siglato  dal terzino Darmian, giunto nei primi quarantacinue minuti. A salvare la squadra partenopea è stato il tanto vitupertato difensore brasiliano Juan Jesus, autore, di testa, solo solertto, in area avversaria, delgol del pari. Decisivi i suoi disimpegni difensivi che hanno cancellato gli assalti dei nerazzurri. Assieme al portiere friulano, si è rivelato il migliore in campo, in risposta alle tantissime critiche subite ultimamente. Per giunta, si è sentito dare del negro da Acerbi, un epiteto poco elegante di cui l’arbitro Chiffi non ha tenuto conto. Il caso ha voluto che, per in barba all’insulto, il brasiliano ha interrotto la serie di dieci  successi consecutivi del team di Simone Inzaghi. Più che buona, pure la prestazione di Lobotka, calatuosi nel ruolo di baluardo del centrocampo azzurro e costruttore del gioco. Viceversa, capitan Di Lorenzo, è stato nuovamente poco incisivo e protagonista di orrori in difesa non consoni al suo standard abituale. Stesso discorso per Anguissa, ancora l’ombra di sè stesso. Questo pari allontana dal quarto posto consolidatissimo dal Bologna e dal quinto occupato dalla Roma che, con De Rossi ha perso solo con l’Inter e poi ha vinto tutte le altre partite. I giallorossosi distano, adesso sei lunghezze ma devono venire al Maradona, il che non è poco, così come dovranno fare anche l’Atalanta e lo stesso Bologna, per cui, tutto potrebbe succedere. L’1 a 1 del Meazza è, sicuramente, un risultato positivo e su questo non ci piove, tuttavia, Calzona deve lavorare moltissimo sul centrocampo, dove si evidenziano diverse lacune. Dalla zona mediana, che dovrebbe essere il fulcro del gioco offensivo, non giungono palloni apprezzabili per gli avanti che devono arretrare per prendersi la palla. Dunque questo Napoli è sempre convalescente e, a nove giornate dal termine, non sarà facile recuperare lo svantaggio per la zona Europa che conta. Sperare è lecito ma illudersi che avvenga un’inversione di rotta repentina come ha fatto la squadra della capitale,  non farebbe altro che acuire la delusione per questa stagione incredibile dei campioni d’Italia, che, ahimè,  non hanno difeso affatto quel triangolino tricolore che sta per essere scucito dalle maglie. La nota lieta di ieri sera  è stata il non arrendersi, nella ripresa, alla sconfitta, come accaduto in passato. Una reattività che ha, in un certo qual modo, compensato il brutto primo tempo. In definitiva, il Napoli sta pagando salato la non abitudine a vincere, però impattare con la futura compagine che gli subentrerà nella carica di campione, per di più in trasferta, contribuisce a dare morale e fiducia per il futuro. 

Commenti
Segui il canale PianetAzzurro.it su WhatsApp, clicca qui