NEWS

L’Africa chiama Ghoulam. Dal 2 Gennaio il terzino azzurro difenderà i colori dell’Algeria

La sua Africa. Chiama. Ammalia. L’aspetta. La nostalgia è nella Coppa, l’appuntamento irrinunciabile. Faouzi Ghoulam presto in volo verso la Guinea Equatoriale con la sua Algeria. E’ stato convocato dal due gennaio. E perciò ha i bagagli già pronti. Con i borsoni zeppi di sogni, ambizioni e nuove certezze napoletane. Lo sguardo timido non inganni. L’animo è dolce, ma lo spirito è da guerriero. Ghoulam non molla un attimo, e non lo farà neppure ora che è aumentata la concorrenza, e al rientro troverà la fascia affollata. Vuole tornare il più tardi possibile. La finale è fissata per l’otto febbraio e l’intenzione è giocarsela fino all’ultimo. Il piacere delle vittorie. L’orgoglio del successo. L’emozione di momenti che restano per l’eternità, immortali, che un giorno racconterai, ma che ora twitti. Ghoulam arabo felice a Doha. Là dov’era la star. S’è mobilitata la tv di stato algerina per lui. Interviste e telecamere sempre puntate addosso. Come i tifosi. L’affetto della gente, la curiosità degli sceicchi, l’abbraccio di chi condivide con lui valori, usanze e credenze. E che anche lì, tra allenamenti e stress, ha trovato la serenità e il tempo per pregare, trovare la sua intimità, quella dimensione spirituale che lo fortifica e ne fa un uomo buono.
Ghoulam il ragazzo che ora et labora. E che fa beneficenza, sostiene gli altri, si tassa per la costruzione di una moschea. Lo faceva in Francia, al Saint’Etienne. Lo fa ora anche a Napoli, aiutando chi ha bisogno. Pure soltanto con un sorriso, una foto. Coi tifosi è disponibile e gentile. Ai compagni dà amicizia e simpatia. Per Benitez è il tuttofare della fascia. Ghoulam il terzino che si presentò a Castelvolturno come ala. Mancino naturale. Il piede garbato per difendere e crossare. Ma è con le mani che fa gli assist. La sua rimessa latereale uno schema alternativo. Palla lunga (sporcata da Vidic) a San Siro e gol di Callejon. Fionda col Cagliari, e guizzo di Higuain. Una catapulta umana. Braccio da giavellottista e gambe che flettono come un elastico. Ghoulam ha qualcosa in più. Fisico da atleta vero, geni familiari. Il fratello è un maratoneta professionista, nazionale. E lui, Faouzi, è instancabile. La storiella delle sue visite mediche è tra le più raccontate a Castelvolturno. Dovettero fermarlo durante le prove da sforzo. Resistenza organica alla Cavani. Sono pochi quelli che gli stanno dietro quando si fa fondo. Tira il gruppo, allunga e scatta. E non si stanca. La fascia sinistra un tratto della sua esistenza da fare sue e giù. Cento metri di resistenza e forza organica. Terzino nei quattro, esterno alto a Marassi contro la Sampdoria. Duttilità, disponibilità al sacrificio e il sinistro per metterla in mezzo. Mai per calciare davvero: neanche un gol da quando è a Napoli. Le punizioni una specialità rimasta per ora una buona intenzione. Calcia teso e tagliato, mai maligno. Non è nel suo carattere. Ghoulam buono anche in campo, in tutti i sensi. Cinque milioni il costo dal Saint’Etienne, un affarone. Il prezzo ch’era giusto è ora già raddoppiato. Affidabile, continuo, c’è sempre. Ne gioca anche dieci di fila. E non sembra mai in affanno, accorto come è a orari, alimentazione e disciplina. Se vai a cena con lui, e c’è allenamento la mattina, l’orologio sta a tavola come le posate e la carta del menù. Per quaranta giorni mangerà però soltanto cous cous e piatti tipici della sua terra. Se arriva in tempo però… Per ora ha avuto problemi all’aeroporto di Londra. Scalo bloccato. E’ rimasto ore in aereo a Lione. E per un’aquila algerina, non volare, è davvero un tormento. La foto postata su twitter mostra impazienza e sbuffi. La sua Africa lo attende.

Corriere dello Sport

Commenti
Segui il canale PianetAzzurro.it su WhatsApp, clicca qui