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EDITORIALE – Napoli, notte da incubo al Maradona, azzurri strapazzati dal Barcellona, dicono addio all’Europa

Editoriale post Europa League. Niente da fare per il Napoli di Spalletti che, ieri sera, ha vissuto una notte da incubo, al Maradona, contro il Barcellona, dimostratosi molto più forte degli azzurri che sono stati sconfitti per 2 a 4, dopo una partita non all’altezza delle migliori giornate, peraltro zeppa di orrori, come per esempio l’azione che ha propiziato la prima rete dei catalani. Come si fa a prendere un gol quando stati per battere un calcio d’angolo a favore. Incomprensibile la mancata intesa tra Insigne e Zielinsky che ha dato il là al contropiede del Barcellona, che a differenza della gara di andata, è stato micidiale sotto porta. Che il Napoli potesse essere eliminato dalla compagine di Xavi era pure prevedibile ma mi domando e dico perchè questi giocatori non riescono mai a mettere dentro una partita quella fame di spaccare il mondo, quell’ardore agonistico per cercare di aggredire l’avversario, non facendolo giocare come sa. Non vedo in loro attributi, la cosiddetta “cazzimma” tanto agognata dal presidente. Se dovessi stilare una pagella non darei la sufficienza se non ad Osimhen e Politano, autori l’uno della concessione del calcio rigore della speranza, l’altro del secondo gol della bandiera partenopea. Per il resto, tutti bocciati. I blaugrana hanno dato una vera lezione di calcio e cattiveria agonistica agli uomini di Spalletti che quasi, in ottemperanza alla religione cristiana, dopo il primo schiaffo, hanno offerto anche l’altra guancia. Dunque, sfuma dopo la Coppa Italia, anche la seconda competizione stagionale, addio Europa, sperando che nella prossima annata si possa ripartire dalla Champions League. Gli spagnoli passano agli ottavi di finale della manifestazione con tante possibilità di arrivare fino in fondo. Quello che più salta agli occhi è che i giocatori napoletani ostentano una discontinuità straordinaria, dov’è quel Napoli dei primi tempi con lo stesso Barcellona, al Camp Nou e con l’Inter a Fuorigrotta di qualche settimana fa? Di quella squadra non si è vista neanche l’ombra. Ennesima delusione per i 42mila sugli spalti, che, visto l’andazzo della partita, hanno persino smesso di incitare i loro beniamini; all’uscita dal campo del capitano sono volati pure dei fischi in segno di dissenso per l’ulteriore gara anonima di Insigne. Adesso non resta che il campionato dove è ancora tutto aperto e solo il Napoli può decidere di congedarsi dalla lotta scudetto se continuerà con questi alti e bassi assurdi. L’obiettivo societario è il piazzamento tra le prime quattro ma non approfittare di un torneo livellato in basso, tutt’ora senza un padrone, sarebbe illogico. Testa e gambe, quindi, alla Lazio per il match delle deluse di Coppa, domenica sera all‘Olimpico. Intanto quest’oggi giocheranno, in anticipo sia il Milan che l’Inter; le due milanesi hanno, sulla carta, impegni abbordabili, rispettivamente contro l’Udinese a San Siro e contro il Genoa al Ferraris. Tutto lascia pensare che facciano entrambe bottino pieno, dopo i risultati poco brillanti dell’ultimo turno. Se così dovesse succedere gli azzurri dovranno rispondere per le rime contro i biancocelesti del comandante Sarri per continuare a coltivare qualche ambizione di grandezza. Si riscatteranno, disputando una partita degna del loro valore? Chissà, oramai, almeno per quanto mi riguarda sono sfiduciato, troppe volte questa squadra non ha centrato gli appuntamenti decisivi, al punto tale da farmi pensare che Il Napoli non creda o non voglia credere affatto nello scudetto. Matteo Politano, dal canto suo, nel post partita di ieri ha dichiarato che la squadra si è fatta del male da sola complicandosi la vita con quell’erroraccio all’inizio che ha compromesso il risultato. L’esterno azzurro ha poi concluso l’intervista affermando che c’è la volontà di reagire immediatamente con una grande partita a Roma. Parole di rito? Dalle chiacchiere si passerà, finalmente ai fatti? Questo è il nostro auspicio!

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