ESCLUSIVA PA – L’agente Sabatino Durante su Murillo e Natan: “Forti ma hanno bisogno di tempo”
Ai nostri microfoni è intervenuto Sabatino Durante, agente Fifa, intermediario sportivo e profondo conoscitore del calcio brasialiano. Con lui abbiamo parlato di Murillo e Natan, due giovani brasiliani che sarebbero vicini al Napoli per sostituire il partente Kim, dell’interesse per Koopmeiners dell’Atalanta e del rinnovo contrattuale di Osimhen.
“Si tratta di due giovani di qualità. Murillo – afferma Sabatino – potenzialmente ha di fronte una grande carriera. Inoltre ha un sinistro fantastico ed è anche un buon marcatore. Natan ha più esperienza perché ha già disputato alcuni campionati professionistici. Tecnicamente è forte anche se un po’ meno rispetto a Murillo. Può giocare anche come difensore di sinistra. Sinceramente, il mio dubbio è legato al fatto che sono due calciatori giovani e hanno bisogno di un periodo di adattamento. Il calcio italiano è di un altro livello rispetto al Brasile. A mio avviso vedrei calciatori già pronti”.
Sull’interesse per Koopmeiners dell’Atalanta, Sabatino sostiene: “Un investimento del genere sognificherebbe voler disputare una grande Champions League. Francamente non so se arriverà. In questo periodo ci sono tante voci e pochi fatti”.
Il rinnovo di Osimhen: “Quello che posso dirti è che se arrivano realmente certe cifre c’è poco da fare. Tentennare troppo può creare il pericolo di arrivare a fine mercato e ritrovarsi a dover trovare un suo sostituto in maniera affannosa. Mi auguro che si trovi una soluzione entro 3-4 giorni perché i tempi sono ristretti. In qualunque caso il Napoli farà una squadra competitiva. A certe offerte, se reali, è difficile trattenere un calciatore. Non conviene a nessuno tenere giocatori scontenti. Il tempo è fondamentale. Serve una soluzione in tempi ristrettissimi. Calciatori forti come Osimhen ci sono ma bisogna imprimere un’accelerata. Sono convinto che certe cifre per Osimhen non sono mai arrivate, altrimenti non staremmo qui a parlare del suo rinnovo. Per gli arabi passare da 150 a 200 milioni non è affatto un problema”.