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Savoldi sul momento no di Higuain: “Deve stare tranquillo e giocare con scioltezza, il gol arriverà”

Accadde anche a Beppe Savoldi, il bomber azzurro degli anni Settanta. Mister due miliardi ebbe un inizio di campionato difficile, il digiuno fece diminuire il grande entusiasmo iniziale.
«Rimasi tranquillo, sapevo che il gol sarebbe arrivato. A Higuain do lo stesso consiglio, restare se stesso e non preoccuparsi».

Però un bomber vive di reti, la lunga astinenza sta influendo sul rendimento dell’argentino?
«È chiaro che più tempo passa senza gol e più ti innervosisci. L’avvio di campionato non è stato felice, il rigore sbagliato con il Chievo, le occasioni clamorose sprecate domenica scorsa. Più cerchi il gol, più non arriva. Giocando in scioltezza, prima o poi ritroverà la via della rete. Il fatto di avere tante occasioni significa che a livello di condizione è in un buon momento».

Il Mondiale perso e l’eliminazione dalla Champions sembrano due delusioni non ancora smaltite del tutto. «Possono avere un certo peso sul suo rendimento, perché no. Per diverse ragioni sono due pugni allo stomaco difficili da assorbire. Dopo il Mondiale, Higuain aveva puntato tutta la sua voglia di riscatto sulla Champions e invece ha fallito anche quest’obiettivo. Aggiungiamoci la consapevolezza di non poter lottare per lo scudetto e allora si può intuire quanta rabbia abbia in corpo». 

Gonzalo ha detto: “A Napoli sto bene ma se si vincesse sarebbe ancora meglio…”
«Una spia del suo mal di pancia: qualcosa non va ma non so cosa. Forse si aspettava che venisse costruita una squadra più competitiva: così dopo un mese di partite si sente tagliato fuori dalle competizioni più importanti.E per un giocatore di livello mondiale, non è facile trovare la carica per rialzarsi».

Lo scudetto è andato?
«Questo hanno detto le prime sei giornate di campionato. Roma e Juve sono sullo stesso livello e hanno confermato la loro superiorità nei confronti delle altre. Il Napoli non potrà andare oltre il terzo posto e la conoscenza dei propri limiti non aiuta i giocatori che sono abituati a ben altro».

L’Europa League è un forte stimolo o un contentino?                                                                                                               «Gli azzurri devono puntare al massimo. Il massimo oggi è terzo posto e conquista dell’Europa League. Può darsi che continuando a vincere, gli stimoli facciano nuovamente capolino».

Il Mattino

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