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Strinic promosso, scocca l’ora di Gabbiadini

napoli-juve gabbiadiniUna maglia da titolare ha un sapore speciale. E Manolo Gabbiadini spera di indossarla giovedì in Coppa Italia. L’opzione è intrigante e Rafa Benitez ci sta pensando. Il talento bergamasco dall’inizio contro l’Udinese è più di una possibilità: giocherebbe a destra, nel ruolo che conosce meglio, al posto di Callejon. I tifosi non vedono l’ora di ammirarne il repertorio completo: corsa, scatti, dribbling e quel sinistro magico mostrato nella Sampdoria. L’ultimo suo gol, prima di arrivare in maglia azzurra, è arrivato proprio contro i friulani con un imperioso stacco di testa. Gabbiadini sogna il bis per sbloccarsi con il Napoli: finora ha collezionato solo uno spezzone contro la Juventus. Partire dal primo minuto è diverso e per questo motivo il nuovo acquisto ha avanzato la sua candidatura. Lui è pronto a entrare, l’altro rinforzo di gennaio, Ivan Strinic, potrebbe riposare in vista del Genoa. L’impatto del croato è stato positivo: personalità, esperienza e una presenza fisica che ha dato stabilità al quartetto arretrato. «Se l’è cavata bene — ha spiegato il suo procuratore Martic a radio Kiss Kiss — contro un grande avversario come Candreva e nonostante non sia ancora al top». Buona la prima, dunque. Con l’obiettivo di migliorare ancora e contribuire alla lunga volata per il terzo posto e i preliminari della Champions League. Il campionato, dunque, ha la priorità e per questo motivo il turnover contro l’Udinese non è affatto da escludere, in Coppa Italia. Ci saranno novità in tutti i reparti considerando le squalifiche di Albiol e Inler. In difesa si candidano Mesto, Henrique e Britos, in mediana Gargano giocherà (sarà squalificato lunedì con il Genoa) e sarà affiancato da Jorginho o David Lopez. Davanti Hamsik, Mertens e Gabbiadini. Toccherà a loro innescare Zapata, in ballottaggio con Higuain che ieri ha assistito a bordo campo alla partitella. Per l’argentino seduta di scarico e massaggi, come tutti gli altri che hanno giocato all’Olimpico. Ma l’attaccante è rimasto lo stesso per incitare i compagni. I leader si comportano così.

La Repubblica

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