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Gli interventi di Daniele Daino e Gyorgy Garics a “1 Football Club”

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto l’ex difensore di Napoli e Milan, Daniele Daino. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione di calcioinpillole.com.

Sul momento globale
“Momento storico difficile. Il primo pensiero va ai giovani, ai nostri figli. Essi non stanno crescendo in un momento storico ottimale. Dobbiamo essere bravi da genitori ed in generale, stringendoci per dare più serenità possibile a questi ragazzi, che sono vittime di questa situazione”.
Sul lavoro da allenatore in questo momento storico difficile, tra pandemia e guerra
“Già quando giocavo esistevano gli infortuni da stress mentale. Con tutte queste cose si sono accentuate le problematiche derivate dalla testa. Ci sono giocatori che subiscono questi momenti interiormente. Sta in primis nell’allenatore, che è il grande padre dei giocatori, agire. Serve una comunicazione positiva, fatta come si deve, essa può aiutare. Bisogna cercare di trovare le soluzioni giuste. Diventa fondamentale avere anche della serenità in casa. All’interno delle nostre case si possono avere visioni differenti su queste situazioni. Ognuno di noi ha il dovere ed il diritto di dire la sua. Queste situazioni di contrasto in famiglia possono ricadere nell’attività professionale di un atleta. Il pensiero ora è nella guerra, nei tanti bambini e nelle persone che stanno morendo. Tutti noi dello sport siamo toccati da questi avvenimenti, dalla pandemia in primis e dalla guerra, che è una mazzata”.
Su Fiorentina-Juventus: la stagione dei bianconeri
“La vittoria di ieri mi ricorda quelle vittoria che qualche anno fa facevano le grandi squadre. La Fiorentina ha fatto una prestazione importante, non meritava di perdere la partita per quel che ci ha fatto vedere. le grandi squadre però trovano il colpo quando meno te lo aspetti. Sta ritrovando solidità, le prestazioni giuste di giocatori che devono diventare colonna. De Ligt per esempio sta crescendo in maniera importante, Con Vlahovic ha trovato il terminale offensivo che mancava. La Juve ad oggi si è andata a completare. Se Napoli e Milan dovessero pareggiare bisogna stare attenti anche alla Juventus. Avere il fiato sul collo dei bianconeri non è semplice se continuava vincere”.
Sui problemi di Inter e Milan
“L’Inter sta attraversando un momento difficile dato da un calo fisico. L’Inter ha galoppato forte per due mesi, sono meno lucidi e non riescono a concretizzare quel poco che gli capita. ha tutta la forza per riprendersi ma deve trovare una condizione migliore psicofisica. Quando ripartiranno avranno tutte le qualità per farci vedere tutto- Il Milan ha pagato il fatto di dover giocare quasi sempre con gli stessi uomini. Diversi sono stati gli infortuni, non aveva sostituti in ruoli fondamentali, come il centrocampo. Quando non riesci a far rifiatare alcuni giocatori, queste cose poi e paghi. nel derby i rossoneri hanno interpretato meglio il match. Ma entrambe le squadre ad ora sono vulnerabili e non più imbattibili. Questa è un’occasione per il Napoli”.
Sullo scontro Leao-Di Lorenzo
“Leao è l’arma in più del Milan, ti spezza la partita con le sue accelerate devastanti. Se Di Lorenzo riuscisse a fermare queste accelerate potrebbe diventare fondamentale. Il Napoli deve entrare in campo in maniera più convinta. Il fatto di giocare al San Paolo una partita così, i partenopei devono giocarla con uno spirito libero, senza alcuna paura perché ha le qualità per giocarsela fino in fondo. L’allenatore sta facendo un grande lavoro, ci sono tutte le credenziali per arrivare fino in fondo. Anche se dovesse perdere il Napoli non sarebbe ancora fuori dalla lotta per arrivare in fondo”.

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto l’ex difensore del Napoli, Gyorgy Garics. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione di calcioinpillole.com.

Sul suo passato al Napoli
“Il gruppo era il segreto di quegli anni. Eravamo fiduciosi di creare qualcosa di importante. Il presidente era determinato a costruire qualcosa per il futuro. Ha avuto ragione lui, e da quel gruppo ne sono usciti tanti giocatori importanti: io stesso, ma soprattutto Lavezzi, Hamsik, Cannavaro, Pazienza e tanti altri. Abbiamo gettato le basi di un Napoli che oggi sta tenendo botta in un campionato molto competitivo. Per formare il gruppo serve l’uomo, che oggi purtroppo sta un po’ svanendo. Oggi c’è sempre un po’ meno passione e voglia di creare qualcosa di buono per la maglia e per la società. Si fa fatica a trovare ragazzi che vogliono lasciare il segno, ma bisogna ricordare che è sempre l’uomo che vince. Dietro il calciatore c’è sempre un uomo con dei valori”.
Sulla stagione del Napoli: tra Spalletti ed il gruppo di oggi
“La cosa più difficile del fare l’allenatore è trovare la soluzione e dare il minutaggio giusto per far sentire tutti importanti. Tutti devono tenere dentro la voglia, ed alla fine il resto uscirà fuori. Spalletti è uno della vecchia scuola. Un esempio è anche la sua Roma, che era una delle squadre più belle da vedere, perché giocava a pallone. In questo caso è importante il gruppo, è un allenatore come con Mourinho o Ancelotti da questo punto di vista. Sta creando un gruppo che è contento e voglioso di portare a casa risultati”.
Sulla fame del Napoli: serve per puntare in alto questa stagione?
“Serve sempre la fame. Nei momenti bui o quando è tutto troppo rosa e fiori serve quello. Se ti rilassi c’è sempre il prossimo che ti ruba il posto, e quindi l’obiettivo. Chi sa cosa significa stare in basso non se lo scorderà mai. Se hai dentro di te i valori che ti porti dietro dalla famiglia, puoi essere il ragazzo più talentuoso o ricco del mondo, ma non ti tirerai mai indietro. In questo Napoli quando c’è da pedalare si pedala, questo perché i ragazzi sono abituati e sanno da dove sono arrivati, anche grazie alle mani dell’allenatore”.
Su Osimhen
“A quelli che vengono dal niente, quando assaporano la possibilità di migliorare la propria posizione, gli esce quel qualcosa in più. La magia è mantenere questi valori anche quando sei arrivato in alto, e questo si vedrà solo nel corso del tempo”.
Sulla situazione dell’Atalanta
“Questa è una squadra che fino a cinque/sei anni fa stava sulla parte destra della classifica, e che negli ultimi anni ci ha fatto abituare ad un calcio bello ed ha sorpreso. È esagerato dire che non lotta per le zone alte. Non penso sia spacciata, magari ha fatto un passo indietro rispetto allo scorso anno, ma sono quindicimila in avanti rispetto a cinque/sei anni fa”.
Su Napoli-Milan: il pronostico di Garics
“Penso che sia un pareggio. Sarà un inno per il calcio italiano, che torna ad essere competitivo e bello da vedere. Ci terranno entrambe attaccate allo schermo fino alla fine del campionato.”

 

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